Un Rolex al polso e due nascosti in auto, cittadino russo fermato in dogana

I militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Oria hanno sventato un tentativo di contrabbando di tre orologi di lusso: l'uomo non li ha dichiarati al suo arrivo in dogana

Generico 01 Aug 2022

Nelle scorse ore, nell’ambito delle attività di controllo svolte presso il valico stradale, i funzionari ADM della Sezione Operativa Territoriale (SOT) e i militari della Guardia di Finanza della Tenenza di Oria hanno sventato un tentativo di contrabbando di tre orologi di lusso da parte di un cittadino russo.

Alla domanda di rito, diretta a conoscere se trasportasse merci al seguito al fine di consentire l’applicazione dei diritti dovuti, il transitante rispondeva più volte negativamente, ma a seguito del controllo del veicolo, nel bracciolo posteriore dell’abitacolo è stata rinvenuta la documentazione commerciale che certificava l’acquisto di tre orologi Rolex, peraltro oggetto di procedura tax free da parte della corrispondente Dogana svizzera di Gandria.

Dei tre Rolex, uno era sul polso del transitante, gli altri due, ancora negli astucci originali, erano nascosti nelle tasche interne del pantalone indossato dall’uomo. Il valore complessivo dei tre orologi intercettati è di 46.239,56 CHF, corrispondenti ad euro 45.332,90.

Valutate le concrete modalità di esecuzione della condotta, inequivocabilmente intesa a sottrarre la merce al controllo doganale, venivano accertati gli illeciti di contrabbando per violazione dell’art. 282 del D.P.R. n. 43/1973 (Testo Unico delle Leggi doganali) e di evasione dell’I.V.A. all’importazione per violazione dell’art. 70 del D.P.R. n. 633/1972. Considerato l’ammontare dei diritti evasi, comprensivi di dazio e I.V.A., pari a 9.976,17 euro, inferiore all’importo di 10.000 euro, limite al di sotto del quale la violazione non assume il carattere di illecito penale, si procedeva alla constatazione dell’illecito amministrativo ai sensi dell’art. 295 bis del T.U.L.D., al sequestro finalizzato alla confisca ai sensi dell’art. 13 della Legge n. 689/1981 e alla successiva determinazione della sanzione pecuniaria da due a dieci volte i diritti di confine dovuti. L’attività posta in essere, volta a garantire l’osservanza delle norme in materia doganale, si inquadra in un più generale dispositivo di controllo al confine, in costante sinergia tra l’Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli e la Guardia di Finanza.

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Pubblicato il 03 Agosto 2022
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