Varese 2.0 prende le difese di Zanzi sull’abbattimento del cedro di viale Aguggiari: “Polemica sterile e caduta di stile”

Il movimento civico replica al comunicato di due giorni fa del vicepresidente della Commissione Ambiente del Comune di Varese, Michele Di Toro

cedro di viale aguggiari

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del gruppo civico Varese 2.0 in replica alla comunicazione diffusa dal vice presidente della commissione ambiente del Comune di Varese, che nei giorni scorsi aveva puntato il dito contro Daniele Zanzi sul tema dell’abbattimento del cedro di viale Aguggiari (il link del comunicato)

Molti di voi ricorderanno Robert De Niro, assoluto attore protagonista del capolavoro  cinematografico dedicato a Jack LaMotta, il famoso pugile italo-americano.

Di reazioni scomposte si è, invece, reso protagonista la comparsa politica del PD locale, nonché  vicepresidente della Commissione Ambiente del Comune di Varese, Michele Di Toro.

Non ci faremo tirare dentro ad una sterile polemica fatta di provocazione, di cadute di stile e di  attacchi personali che si commentano da soli.

Sarà Daniele Zanzi in persona, non certo il Movimento che ha contribuito a fondare, a decidere se  e in quali sedi rispondere a questi patetici attacchi, tesi a rovistare nelle vite professionali altrui, a  mettere in cattiva luce, cercando errori e responsabilità, quasi una sorta di “squadrismo politico”  che ci ricorda i metodi della Stasi, i servizi segreti della DDR.

La tranquillizziamo subito, caro Di Toro, non abbiamo bisogno delle sue indagini. Glielo abbiamo  chiesto noi stessi e Daniele Zanzi ha confessato: ha commesso degli errori in passato. Come  qualsiasi persona di questo mondo che ha lavorato e ancora lavora.

Ma vede, caro Di Toro, il punto non è quello che lei ha pretestuosamente sollevato. Il punto non  è la carriera o i presunti inciampi professionali di Daniele Zanzi (comunque, prima di parlare, si legga il suo curriculum e vada a vedere il lavoro, le basterà fare un giro su internet, che Daniele  Zanzi ha fatto a favore e a supporto di Associazioni e Comitati che si opponevano e si oppongono  al taglio indiscriminato di alberi e poi si faccia raccontare solo per fare un esempio, se già non la  conosce, la storia del cipresso del Kashmir dell’Isola Madre).

Il punto è che Daniele Zanzi è un cittadino come noi, con delle competenze importanti è evidente,  ma un cittadino che ha a cuore lo stato e le condizioni della sua città. Lui però non parte dal punto  di vista della crescita smodata, dei supermercati che garantiscono oneri di urbanizzazione, di  progetti faraonici utili solo ad accrescere cementificazione e ad umiliare il vero grande patrimonio  della città di Varese: il verde pubblico e privato.

Caro Di Toro, lei non ha proprio capito. Le hanno detto di scrivere una filippica contro Zanzi e lei lo  ha fatto, senza porsi una domanda fondamentale: ma questo perché rompe le scatole ogni volta  che si tocca un ramo di questa città?

Perché Zanzi ama follemente, in alcuni casi anche patologicamente glielo diciamo sempre anche  noi, la sua città.

Quella pianta andava tagliata? Forse si o forse no, ma non è questo il punto ed era chiarissimo da  subito nelle parole di Zanzi.

E non è nemmeno il vergognoso tentativo di mettere un professionista contro l’altro.  Il punto era parliamone, raccontateci, ascoltateci e decidete.

Una perizia c’era e certamente andava rispettata.

Perché non renderla nota per tempo?

Non siete forse voi quelli del dialogo con la gente, quelli dei Consigli di Quartiere (peccato  continuino ad essere militarizzati), quelli della Partecipazione?

Qui si parla di una pianta secolare, di un bene di tutti, pur su uno spazio privato.

Ogni albero che cade, in questo momento e nel mondo, e lei che è nella commissione Ambiente  dovrebbe saperlo bene, è un dramma.

La sua collega Assessore all’Ambiente Nicoletta San Martino, peraltro spogliata anche della delega  al Verde Pubblico (ah proposito l’Assessore con la delega non ha proferito parola) ci ha parlato di  problemi di sicurezza, di perizie cominciate a febbraio. E come mai, sotto quella pianta, sino a  qualche giorno fa si poteva continuare a parcheggiare? Era o non era pericolosa?

Ce lo spieghi lei, visto che si è permesso di configurare le gravi responsabilità di Zanzi nel caso  l’albero fosse rimasto in piedi e fosse poi rovinosamente caduto seminando morte e disperazione.

Ci spieghi come mai, con perizie partite da febbraio, si arriva a tagliare un albero di questo valore in alcuni giorni feriali di fine agosto, in silenzio, senza troppo clamore?

Ci spieghi perché non poteva essere concesso, con un gesto di disponibilità e di opportunità, un  accesso agli atti urgente?

Ci spieghi perché in questa città non è più possibile un vero confronto con la gente, che non sia  un’inaugurazione, un evento in cui fare passerella o autocelebrarsi?

Ci spieghi perché, quando c’è una criticità, le istituzioni spariscono o, nella migliore delle ipotesi, si  rimbalzano le responsabilità o si danno risposte interlocutorie ed evasive?

Ve lo diciamo noi: perché siete fuori dalla realtà, già rinchiusi nella vostra torre eburnea, perché,  in una situazione come questa, siete lontani anni luce dalla gente, perché non conoscete il  significato delle parole “gestione delle criticità” che vanno accompagnate, condivise, non  ignorate.

Ci consenta una chiusa ironica, caro vicepresidente della commissione ambiente:

la Chevrolet Camaro, che si vede dietro di lei sulla copertina del suo profilo Fb, le appartiene? Ma  anche non fosse così, non crede che, di questi tempi, strida con la sua “prestigiosa carica  istituzionale”?

Non c’è niente da fare, farsi gli affari degli altri è davvero contagioso…

Gli attivisti del Movimento Varese 2.0, insieme a tutti coloro che ci hanno chiesto di continuare ad  esserci, soprattutto quando si deve difendere il verde di questa città.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Agosto 2022
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