Lasciato ammuffire in un seminterrato di Busto Arsizio. Al macero parte dell’archivio storico della Cisl dei laghi
Gli scatoloni con i documenti sono rimasti per lungo tempo in un locale troppo umido. Daniele Magon (segretario Cisl dei Laghi): "Ognuno si prenda le proprie responsabilità"

Quando gli esperti per il recupero degli archivi storici sono arrivati all’ingresso del seminterrato, dove era stata temporaneamente custodita una parte dell’archivio della Cisl di Varese, hanno fatto subito marcia indietro. Gli scatoloni erano ricoperti di muffa e i documenti che contenevano non erano più «salvabili» e dunque da destinare al macero. (foto di repertorio di Chris Stermitz da Pixabay)
Questa storia inizia molti anni fa, quando nel 2013 la segreteria della Cisl di Varese, durante il mandato di Carmela Tascone, aveva destinato delle risorse per un progetto di intervento di riordino e inventariazione dell’archivio. Il lavoro fu affidato a due archivisti professionisti, due esperti del settore, coordinati da Bibliolavoro, associazione creata dalla stessa Cisl Lombardia con l’obiettivo di conservare e valorizzare la memoria storica del sindacato.
Una volta andata in pensione Carmela Tascone, bisognava decidere dove custodire l’archivio, anche se il suo riordino non era stato completato al cento per cento. Occorreva dunque individuare una sede che garantisse le condizioni ambientali adeguate per custodire i documenti e la possibilità di consultazione da parte del pubblico.
Grazie alla disponibilità della Federazione nazionale dei pensionati della Cisl dei laghi, una parte dell’archivio ordinato e conservato nelle scatole di cartone trovò ospitalità, sempre temporanea, in uno stabile della stessa Fnp. Successivamente però fu spostato in un locale seminterrato più spazioso del primo, in quelli che un tempo erano gli uffici del Caf di Busto Arsizio. Lo spazio era sì abbondante, ma mancavano totalmente le condizioni ambientali necessarie per conservare un archivio storico cartaceo.
Il tempo, come dicevano gli antichi, fugge. E quando è arrivato il momento di sgomberare quello stabile, perché messo in vendita, c’è stata l’amara sorpresa. La muffa aveva preso il sopravvento, lasciando poco o niente di intatto di quei documenti che testimoniavano l’attività sindacale fatta nei 70 anni di vita della Cisl di Varese e di alcune categorie come quella dei metalmeccanici della Fim. E così si arriva alla decisione di mandare l’archivio al macero con un costo di circa 7mila euro per lo smaltimento di tutto il materiale deteriorato.
«Ognuno si deve prendere la propria responsabilità – commenta amareggiato il segretario della Cisl dei Laghi Daniele Magon – Mettere un archivio di carta in un luogo senza la temperatura adatta e con tanta umidità è una scelta sbagliata: quindi lì non andava messo. Mi dispiace moltissimo per la perdita di quella parte di archivio perché la storia della contrattazione del nostro sindacato merita grande rispetto sia per chi ne è stato protagonista sia per le nuove generazioni che si avvicinano al sindacato».
L’archivio della Cisl di Varese è uno dei più grandi della Lombardia, insieme a quelli di Brescia, Bergamo e naturalmente Milano. La struttura di Bibliolavoro era stata recentemente ricontattata per riprendere il lavoro di archiviazione. Una chiamata, purtroppo, arrivata fuori tempo massimo.
Alla domanda se questo triste epilogo potesse essere evitato, risponde un sindacalista della Cisl di vecchio corso che vuole mantenere l’anonimato. «Bisognava fare per tempo un investimento partendo da quei locali che andavano ristrutturati per bene. Quindi andava installata una caldaia e costruite scaffalature adeguate per ospitare le scatole con i documenti. Invece, alla fine, hanno pure dovuto spendere parecchi soldi per mandarle al macero».

Un esempio sul territorio negli ultimi anni, in questo senso, c’è stato. Nel 2017 la Cgil di Varese firmò una convenzione con l’archivio di Stato per trasferire tutta la documentazione della sua storia nella struttura pubblica di Casbeno, in attesa che i vecchi locali, che fino ad allora avevano ospitato i documenti, fossero messi a norma. Una soluzione adeguata che ha garantito continuità nella consultazione da parte del pubblico e al tempo stesso la tutela e la conservazione di tutto l’archivio storico della Camera del Lavoro di Varese.
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