Caso Anaconda, verso la discussione “multimediale” in tribunale a Varese
Nella prossima udienza, fissata per il 12 ottobre, i legali degli imputati avranno a disposizione un apparato video per argomentare le difese
Per le indagini su ciò che avvenne alla struttura diurna per disabili Anaconda di Varese si è tenuta mercoledì in tarda mattinata l’udienza preliminare dinanzi al gup Giuseppe Battarino: passaggio tecnico e breve nel quale la struttura è stata inserita nel processo penale come responsabile civile, fatto che fa seguito alla richiesta dell’udienza precedente. Sul piano di rito, quattro dei 5 imputati (in tutto erano 7, e 2 hanno presentato richiesta di patteggiamento) seguiranno il rito ordinario e uno fra gli educatori ha scelto il rito abbreviato.
Il giudice ha poi deciso che e singole eccezioni legate alle interpretazioni delle immagini, che secondo gli avvocati debbono essere inserite in una lettura di insieme dei filmati, saranno discusse caso per caso, singolarmente rispetto alle posizioni di ciascun imputato. A questo proposito la prossima udienza già calendarizzata per il 12 di ottobre consentirà di predisporre l’aula (con ogni probabilità l’aula “bunker“ al piano interrato dove si sono discusse assise con l’impiego di audiovisivi) in modo che gli avvocati potranno fare riferimento nelle loro argomentazioni difensive alle porzioni di video interessate, una sorta di aula di giustizia “multimediale“ che servirà in maniera più efficace all’accertamento delle responsabilità. In tutto le parti offese sono 10, di cui 8 si sono costituite parte civile.
I fatti, come si ricorderà, si riferiscono a quanto emerso dalle indagini condotte dal nucleo investigativo dei carabinieri di Varese nell’estate 2021: gli elementi raccolti dai militari anche attraverso capostazione di immagini tratte da telecamere ambiente riguardano offese e strattonamenti ai danni degli ospiti dell’Anaconda: gli indagati vennero sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alle persone offese. Un fatto che destò scalpore in città visto il nome della struttura da sempre attiva nell’ambito dell’assistenza alle persone con disabilità e molto conosciuta in città.
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