Chiara Fasan: “Dal lockdown alla nascita della mia azienda, ecco è nata Trust Cargo Srl”
La fondatrice dell'azienda di Gallarate che fornisce servizi per la logistica aziendale, sabato 24 settembre sarà tra le imprenditrici invitate al Focus Day Nuove Imprese Femminili per raccontare la propria esperienza
Il lockdown è stato il momento della svolta, un periodo di studio e approfondimento, un’occasione per coltivare una passione che poi è diventata una nuova realtà. Chiara Fasan è la fondatrice di Trust Cargo Srl di Gallarate, un’azienda che fornisce servizi per la logistica aziendale e sabato 24 settembre sarà tra le imprenditrici invitate al Focus Day Nuove Imprese Femminili per raccontare la propria esperienza. Al Centro Congressi Ville Ponti è in programma una giornata di incontro e formazione, promossa dal Comitato Imprenditoria Femminile insieme al Punto Nuova Impresa di Camera di Commercio di Varese, in collaborazione con Associazioni di Categoria, SUAP del Comune di Varese, Ordini dei Commercialisti di Busto Arsizio e Varese, Ordine dei Consulenti del Lavoro e Rete al Femminile di Varese.
Un evento dove aspiranti e neo-imprenditrici potranno incontrare esperti del settore, ma anche donne che hanno trasformato un’idea o una passione in un’impresa. Come Chiara Fasan appunto, che in questa intervista racconta come è nata la sua impresa. L’iniziativa si inserisce nella Settimana Europea per lo sviluppo sostenibile (ESDW), in linea con l’obiettivo 5 per l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di donne e ragazze.
Come nasce l’idea di aprire una propria impresa? Qual è stato il percorso?
«La mia esperienza lavorativa inizia nel 2011 quando vengo assunta in un negozio monomarca di cosmetici, dove dopo poco tempo divento Store manager occupandomi direttamente della formazione e crescita delle sales assistant. Ho sempre amato questo settore e la posizione che avevo in azienda mi dava soddisfazioni sia nel piano personale che lavorativo. Passano gli anni e arriva l’anno 2020, inizia il Covid e durante il primo lockdown inizio a meditare e qualcosa in me cambia. Nuove consapevolezze, nuove necessità ed esigenze e soprattutto nuove voglie di mettermi in gioco».
Il lockdown è stato quindi un momento di cambiamento e formazione?
«Sì, mi sono iscritta ad un corso di contabilità che ho seguito in modalità e-learning durante il lockdown terminato con un attestato riconosciuto a livello nazionale. Inizio ad analizzare i settori maggiormente colpiti sia in negativo che in positivo durante quel difficile periodo, le aziende non potevano più vendere in store ed hanno dovuto cambiare il loro modo di vendita passando dalla vendita diretta al mercato online, conseguentemente si è verificato un boom di richieste di trasporti, di import ed export. Così inizio ad interessarmi di logistica e mi appassiono ai trasporti e alle spedizioni via aerea».
Qual è stato il passaggio successivo?
«Il mio interesse è diventato concreto e la voglia di costruire qualcosa di innovativo sempre più un bisogno. Decido quindi di creare questa società, fornisce assistenza alle persone che vogliono spedire aiutandole a trovare le migliori soluzioni e più economiche. Avevo però bisogno di un supporto per l’avvio dell’azienda, di capire e comprendere i reali rischi ed i reali costi ai quali sarei dovuta andare incontro».
Dove hai trovato le informazioni e gli strumenti che cercavi?
«Sul sito della camera di commercio di Varese, ho scoperto che aveva organizzato dei corsi per dare la possibilità ai futuri imprenditori di avere maggior consapevolezza in tutte le fasi di nascita e crescita dell’impresa. Durante i corsi in aula hanno risposto a molte domande e affrontato molti quesiti che avevo, la possibilità di essere affiancate da persone qualificate mi ha dato sicurezza e maggior consapevolezza del percorso. Bisogna identificare la forma giuridica che meglio corrisponde ai reali bisogni dell’imprenditrice, analizzare i pro ed i contro e fare una scelta consapevole. Mi sono quindi rivolta ad un commercialista per avere una consulenza dettagliata e comprendere gli step di costituzione dell’impresa. A quel punto è nata la Trust Cargo Srl».
Quali sono le difficoltà maggiore che hai incontrato all’inizio?
«L’iter di accesso al fondo statale per l’imprenditoria femminile ad esempio, spesso i tempi sono molto brevi per accedervi in quanto la dotazione finanziaria complessiva non permette di coprire tutte le imprese femminili sul territorio ed è sempre più difficile riuscire a farne parte».
Da un punto di vista personale come donna imprenditrice è stato difficile conciliare la
vita familiare e quella lavorativa?
«Nella fase di avvio di un’impresa è impegnativa, i ritmi cambiano, le uscite finanziarie aumentano e spesso bisogna fare delle scelte studiate e non improvvisate su dove investire le proprie risorse. Insomma, non è facile».
Quali sono le difficoltà maggiori per una imprenditrice?
«Le procedure burocratiche sono articolate e complesse, bisogna cercare aiuti di figure competenti che possono essere supporti dal commercialista e consulenti esterni. Nulla va improvvisato, l’inizio e la nascita di un’impresa è la parte più difficile ma se tutto viene progettato nei minimi dettagli tutto risulta più snello e semplice. Le soddisfazioni iniziano ad arrivare quando dietro ad un’idea c’è un progetto ed una pianificazione dove niente viene lasciato al caso, dove tutte le domande che si hanno vengono chiarite ed anche il minimo dubbio deve essere compreso».
Cosa significa avere una imprese femminile in Italia oggi?
«Avere un’impresa femminile oggi in Italia è per me un traguardo importante, che ha rimosso il muro del pre-concetto di imprenditore uomo nonostante la strada sia ancora lunga e sicuramente ci saranno delle difficoltà da affrontare, la vision globale si stia spostando sempre più verso una parità di sesso e genere».
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