In cielo e sul mare: Gioacchino Dolci e la lotta per la libertà
A Lodrino, in Canton Ticino, si ricorda la figura di un esule repubblicano italiano: dal paesino partì per il “volo della libertà” nel 1930, con Giovanni Bassanesi. L’anno prima aveva organizzato la fuga in barca degli antifascisti al confino a Lipari

Era l’11 luglio 1930, quando da Lodrino – in Canton Ticino – si alzò in volo un aereo per una missione di lotta pacifica: lanciare volantini antifascisti su Milano. A pilotare l’aereo c’era Giovanni Bassanesi, esule italiano.
Meno ricordato è il nome dell’altro protagonista a bordo, Gioacchino Dolci, l’uomo (aveva allora ventisei anni) che fisicamente lanciò i volantini sulla città lombarda che aveva visto nascere il fascismo.
Convinto repubblicano, Dolci verrà ricordato martedì 27 settembre 2022 proprio a Lodrino, il paesino da cui decollò in quell’estate del ’30. L’iniziativa è dell’associazione Amici di Giovanni Bassanesi e vedrà la partecipazione di Antonella Dolci, figlia di Gioacchino, e della professoressa Carmela Mastrangelo, dell’Università La Sapienza.
Una vita quanto mai avventurosa, quella di Dolci, che aveva vent’anni quando il fascismo salì al potere. Repubblicano fin da adolescente, ebbe subito guai con il nascente regime, perse il lavoro e finì al confino su un’isola, prima a Ustica e poi Lipari.
Liberato, dopo essere espatriato illegalmente a Fiume e passato attraverso la Jugoslavia (che allora era un regno), tornò a Lipari in barca, per liberare un gruppo di repubblicani: di notte imbarcò Carlo Rosselli, Emilio Lussu, Francesco Fausto Nitti, che furono poi trasferiti in Tunisia e di lì a Parigi.
A quella sua operazione si deve il ritorno in libertà degli esponenti repubblicani, protagonisti poi anche di una azione di contrapposizione al fascismo: Carlo Rosselli, dopo aver chiamato alla lotta in Spagna, fu assassinato in Francia da sicari politici, Francesco Nitti combatté per due anni in difesa della Repubblica spagnola.

L’incontro a Lodrino
Nel corso della serata a Lodrino saranno letti proprio brani dei diversi esponenti di quella generazione che lottò contro il fascismo da Parigi, dalla Spagna, dal Ticino stesso: in diversi scritti hanno lasciato vivaci racconti di quelle fughe perigliose, di quegli anni di spostamenti continui, di iniziative di lotta come il “volo della libertà” che ebbe una certa risonanza anche per il processo che vide alla sbarra in Canton Ticino contro il pilota Bassanesi (qui l’articolo completo).
Una fase preparatoria del volo dell’11 luglio 1930: in posa due ticinesi che contribuironoLa serata a Lodrino sarà introdotta da Brenno Bernardi, dell’associazione Amici di Giovanni Bassanesi, che negli ultimi anni ha moltiplicato le iniziative per ricordare il coraggioso volo del 1930, reso possibile anche dal contributo dei socialisti ticinesi.
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