I cittadini di Varese in gara per progettare le loro “Piazze Aperte”
Si aprirà tra poco un bando che chiama tutti i cittadini a progettare gli spazi in 12 luoghi diversi della città. A vincere, e ad essere realizzati, saranno in 4, con 50mila euro di budget ciascuno

Una piazza, un parchetto, un gioco di scacchi o dei tavoli per giocare a carte pensato dai cittadini del quartiere che abitano per i loro concittadini del quartiere: è questo l’obiettivo del progetto “Piazze Aperte” la nuova proposta del Comune di Varese che intende unire partecipazione dei cittadini e riqualificazione di spazi urbani.
L’idea, già sperimentata in diverse città – e in particolare a Milano dove, con qualche differenza, viene già applicata con successo da qualche anno – prevede che cittadini propongano progetti per gli spazi pubblici del loro quartiere, diventando così protagonisti della creazione delle nuove Piazze Aperte, presentando le proprie idee e la propria disponibilità per trasformarle, attivarle e curarle.
«Piazze Aperte rappresenta il primo esperimento di vera partecipazione dal basso per ripensare i luoghi della città con microprogetti di riqualificazione – ha spiegato l’assessore alla riqualificazione urbana Andrea Civati – Si tratta di un vero lavoro condiviso in cui cittadini e pubblica amministrazione lavoreranno insieme per individuare luoghi della città di cui prendersi cura e sviluppare progetti di riqualificazione. L’obiettivo del progetto è attivare processidi quello che si definisce “urbanismo tattico”, attraverso cioè dei piccoli interventi che però hanno un grosso impatto sulle zone in cui vengono attivati».
«L’idea è nata da alcune ricerche sull’argomento, che mi hanno fatto imbattere, tra l’altro, al progetto Piazze Aperte milanese – ha spiegato Luca Battistella, consigliere comunale e ideatore dell’iniziativa – L’ho cosi proposta come sperimentazione anche a Varese visto i risultati, notevoli, ottenuti in altre città. Ora contiamo sulla grande partecipazione dei cittadini: ci aspettiamo da loro idee e proposte da realizzare».
Tra gli obiettivi che il progetto intende raggiungere c’è quello di ripensare le strade e le piazze dei quartieri come luoghi di interazione sociale, vitalità e ritrovo, restituendo lo spazio urbano alla vita pubblica. Ma anche di incrementare la sicurezza di cittadini, pedoni e ciclisti attraverso interventi di pedonalizzazione e di moderazione del traffico, con particolare attenzione ai bambini, agli anziani e alle persone diversamente abili. O anche riconvertire gli spazi pubblici esistenti grazie a interventi di arredo e decoro urbano a basso costo e alta partecipazione, prima di intervenire con sistemazioni più strutturali.
PIAZZE APERTE: COME FUNZIONA IL PROGETTO
Protagonisti del legame tra cittadini e amministrazione saranno i 12 Consigli di Quartiere cittadini, che stanno già cominciando a lavorare per individuare uno spazio a testa protagonista potenziale della riqualificazione.
Una volta definiti i luoghi, questi saranno oggetto di un bando pubblico – la cui pubblicazione è prevista dopo il 10 ottobre – per la raccolta di idee per la trasformazione di questi spazi in Piazze Aperte. «Le proposte non devono arrivare necessariamente da progettisti, ma da persone normali, associazioni, scuole o gruppi di interesse, che insieme a proporre, si impegnano a sottoscrivere un patto per i beni comuni, e in particolare a tener vivo il luogo con eventi e una attenzione particolare» spiega Civati.
Di queste proposte ne verranno selezionate 12, una per ogni luogo di quartiere, che si giocherà una sorta di “finalissima”: saranno infatti 4 i progetti che l’amministrazione comunale finanzierà con una somma massima di 50mila euro ciascuno e premierà con una somma di 10mila euro per i proponenti vincitori.
Da qui in poi, largo alla creatività: ricordando di contattare il proprio consiglio di quartiere per poter “entrare in gara”. Tra le proposte possibili la creazione di nuove piazze o aree pedonali, l’arredo, l’abbellimento, l’inserimento di nuove funzioni in spazi sociali non utilizzati o sotto utilizzati.; l’estensione e la messa in sicurezza degli spazi pedonali; la realizzazione di percorsi ciclabili con manufatti leggeri prefabbricati oppure riutilizzo di aree di sosta come “parklet”, trasformando aree di parcheggio a lato della carreggiata in piccoli “salotti” pubblici.
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