Due rapine e tre feriti in una sera a Busto Arsizio, 21enne finisce in psichiatria
Per impossessarsi di due telefoni ha picchiato il titolare di un bar, un cliente e un passante ma è stato fermato da un intervento congiunto di Polizia di Stato e Polizia Locale
Aggredisce il cliente di un bar per rapinarlo, picchia il titolare e rapina anche un passante durante la fuga. È stata una serata molto agitata quella vissuta da un 21enne di nazionalità turca a Busto Arsizio ieri, mercoledì. Gli agenti della Polizia di Stato di Busto Arsizio lo hanno arrestato non senza fatica per rapina impropria aggravata, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Entrando nei fatti, il ragazzo si è prima reso protagonista della rapina all’interno di un bar del centro cittadino di Busto Arsizio. Il titolare del locale e un altro cliente hanno tentato di impedirgli di portare a compimento il reato ma sono stati entrambi malmenati dal soggetto che poi si è dato alla fuga.
La Squadra Volante del Commissariato di Busto Arsizio è riuscita a individuarlo, anche grazie alla segnalazione di un altro ragazzo, a sua volta preso di mira dal malvivente che gli ha sottratto il cellulare e sferrato un pugno al volto, in piazza Vittorio Emanuele. Alla vista della Polizia il giovane ha provato a scappare nuovamente ma l’inseguimento si è concluso in via Fratelli d’Italia, anche grazie all’aiuto di una pattuglia della Polizia Locale.
L’uomo ha però opposto resistenza colpendo fisicamente gli operatori che si sono aiutati con il taser in dotazione per avere la meglio e riuscire a portare alla calma l’individuo. Ma, appena gli operanti si sono avvicinati per ammanettarlo, il rapinatore si è alzato di scatto colpendo con una violenta gomitata all’addome uno degli agenti e con una testata un altro, intraprendendo una nuova colluttazione vinta dalle forze dell’ordine solo grazie alla superiorità numerica.
Anche questa mattina, davanti al giudice Marco Montanari per il processo con rito direttissimo, il giovane non si è mostrato collaborativo inscenando all’interno della cella, una serie di comportamenti autolesionistici e non rispondendo alle domande del giudice, nonostante la presenza di un interprete.
Il giudice ha stabilito una nuova udienza tra una settimana e ha disposto il ricovero del giovane all’interno di una struttura psichiatrica fino alla prossima udienza che si terrà la prossima settimana con l’obiettivo di capire se abbia assunto sostanze alcoliche o stupefacenti e la sua capacità di intendere e volere.
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