Il grande salto di Lu-Ve spa. L’azienda di Uboldo debutta nell’indice Star di Borsa italiana

A distanza di sette anni dalla prima quotazione l'azienda che produce impianti di condizionamento e refrigerazione dei processi industriali ha quasi triplicato il fatturato e raddoppiato la propria capitalizzazione

Lu-Ve spa

Per Lu-Ve spa oggi è stato un grande giorno. A distanza di sette anni dalla quotazione sul mercato Aim di Borsa italiana, diventato Euronext Growth Milan e destinato alle pmi, la multinazionale di Uboldo sbarca sul segmento Star di Borsa italiana.
Forse, già allora, il fondatore, Iginio Liberali, citando una frase del poeta turco Nazim Hikmet I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti») immaginava questo passaggio. In quel segmento vengono infatti negoziati titoli di società con media capitalizzazione, tra i 40 milioni e un miliardo di euro, che si impegnano a rispettare particolari requisiti di eccellenza, tra cui: trasparenza, liquidità e standard internazionali di governance.

Fin dalla prima quotazione, la famiglia Liberali rassicurò i tanti investitori presenti che i capitali raccolti sul mercato non sarebbero rimasti in banca a maturare interessi ma sarebbero serviti a finanziare la crescita del gruppo. E così è stato.
In sette anni Lu-Ve spa, che è specializzata nella realizzazione di impianti di condizionamento e refrigerazione dei processi industriali, ha quasi triplicato il fatturato, arrivando a quota 583 milioni di euro e raddoppiato la propria capitalizzazione. Una strategia di crescita perseguita con determinazione attraverso acquisizioni mirate, come l’indiana Spirotec, la texana Zyklus Heat Transfer Inc e la recente acquisizione del pacchetto di maggioranza della nostrana Refrion, e investimenti nei mercati più dinamici a partire da Polonia e Cina.

Al patron Iginio Liberali non è mai piaciuta la definizione di multinazionale tascabile. Ma che sia una multinazionale e pure tascabile, visti le dimensioni e il fatturato, è un fatto. Questa impresa, espressione del miglior capitalismo familiare italiano – del board fanno parte anche i figli Matteo e Fabio Liberali rispettivamente ceo e cco del gruppo –  è presente in nove paesi con diciannove stabilimenti che danno lavoro a oltre 3.000 persone.

Buon senso e lungimiranza nella governance hanno portato Lu-Ve spa a questi traguardi. Moltissimi i riconoscimenti ottenuti negli anni, soprattutto sul fronte della governance e della sostenibilità ambientale, in anni in cui non era ancora un tema dominante nel dibattito economico, e che la vede ancora costantemente impegnata nella ricerca sui fluidi refrigeranti naturali e rispettosi dell’ambiente, in sostituzione degli idrofluorocarburi.
Una crescita e una sensibilità molto apprezzati anche dalle banche che negli ultimi due anni hanno finanziato l’azienda di Uboldo con quasi 200 milioni di euro.
La sigla Lu-Ve sta per lucky venture, avventura fortunata. «Nei nostri 37 anni di storia, siamo stati un lucky business: ci siamo moltiplicati quasi per 60 volte – ha detto Iginio Liberali – presidente del gruppo industriale -. Coloro che hanno creduto in noi quando vi siamo quotati nel 2015, sono dei Lucky Investors. Sono grato a loro della fiducia che hanno riposto in noi».
Forse la famiglia Liberali i più belli dei suoi giorni non li ha ancora vissuti.

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Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 27 Settembre 2022
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