Ivan Mazzoleni (Asst Sette Laghi):”Siamo ad un bivio per la sanità. Costruiamo il futuro insieme”
Il direttore sociosanitario dell'Asst Sette Laghi ha parlato ad Aspettando Terra Madre delle opportunità offerte dalla riforma sanitaria lombarda e dal Pnrr per costruire una nuova sanità territoriale: «Facciamolo insieme»
“Siamo ad un bivio, uno di quelli che segnano il destino di un’epoca, dell’intero Paese, e ognuno di noi è coinvolto: possiamo scegliere di essere responsabili e agire di conseguenza, con la consapevolezza che ogni sacrificio attuale è un investimento che ci frutterà in maniera più che proporzionale. Oppure possiamo continuare come se nulla fosse accaduto, concentrarci sull’oggi senza curarci del domani, limitarci a fare il minimo indispensabile per superare gli ostacoli presenti. E avremmo perso due volte! Avremo perso le opportunità che ci riserva il presente, ma anche tutto quello che, con grande sacrificio di molti, abbiamo costruito in questi anni di emergenza”. Ha esordito così il Direttore Sociosanitario di ASST Sette Laghi, Ivan Mazzoleni, oggi al convegno introduttivo di Aspettando Terra Madre, al Parco Lagozza di Arcisate.
Cosa sta facendo ASST Sette Laghi?
“Stiamo procedendo ad attivare, nei nostri sette distretti, le Case della Comunità previste dal PNRR e dalla Riforma del Sistema SocioSanitario lombardo. Queste strutture si chiamano Case della Comunità per enfatizzare il fatto che gli abitanti di quel distretto non sono solo i destinatari dei servizi lì erogati, ma sono appunto chiamati ad essere parte attiva nella valorizzazione delle competenze presenti all’interno della comunità stessa. In altre parole, la Casa della Comunità è un luogo, nel senso sociologico del termine, dove i servizi sanitari e sociosanitari, che noi siamo chiamati ad erogare, si integrano con i servizi sociali a carico degli enti locali e con progetti e iniziative proposte e sviluppate insieme con tutti i soggetti attivi in quella comunità, valorizzandosi reciprocamente e offrendo servizi nell’ottica del community building”.
Cosa chiedete?
«Vi esorto a essere dei nostri: aspetto le vostre idee, le vostre disponibilità. Una proposta culturale può essere preziosa per i pazienti neurologici, così come progetti di attività motoria possono aiutare a prevenire o a curare meglio malattie cardiovascolari. Ci sono mille modi per contrastare la solitudine: cerchiamoli insieme. Un servizio di trasporto può aiutare i pazienti, un centro ricreativo può migliorare la qualità della vita degli anziani, come proporre cibi sani spiegando qual è la differenza e come valorizzarla”.
E conclude: “Sta passando un treno, in questa fase storica. Quel treno che spesso si aspetta, quello che può cambiare le cose, la vita di tutti e di ciascuno. È un treno carico di opportunità. Quello che vi proponiamo è di non limitarci ad aspettarlo. Quello che vi proponiamo è di venire con noi a guidarlo”.
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