La testimone al processo per l’incendio attorno al Villaggio Olandese: “Ho visto le fiamme uscire dal bosco”
Parla in aula la signora svizzera chiamata a raccontare quanto accaduto la mattina dell’11 febbraio 2020. La sentenza prevista per il prossimo febbraio. Attesa la relazione di un perito di parte
«Ho visto le fiamme arrivare vicino alla strada. Le ho viste progredire dal bosco, proprio dove qualche giorno prima erano in corso lavori di sistemazione delle piante e del sottobosco e dove sono stati accesi fuochi per bruciare le fascine».
È una testimone a parlare, e racconta quanto visto la mattina dell’11 febbraio 2020 a Brezzo di Bedero nei dintorni del Villaggio Olandese, piccolo paradiso prealpino sospeso tra lago e cielo proprio attorno all’amena località che a partire dagli anni Settanta ha cominciato ad arricchirsi di anno in anno di decine di casette dal tetto arancione e spiovente particolarmente gradite ai vacanzieri d’oltralpe olandesi appunto, ma anche tedeschi, francesi e svizzeri. Proprio quest’ultima è la nazionalità della signora ascoltata in aula questa mattina, mercoledì, con interprete, perché chiamata a testimoniare nel processo che servirà ad accertare eventuali responsabilità di quel rogo che costò cinque ettari di bosco e che vede imputato per incendio un anziano proprietario del fondo da cui sarebbe partita la fiamma.
Il condizionale è d’obbligo dal momento che agli atti non risultano secondo la difesa (avvocati Paolo Bossi e Pierpaolo Fusco) relazioni che attesterebbero il nesso di causalità fra alcuni fuochi accesi due giorni prima nel fondo dell’imputato e l’incendio sviluppatosi quel martedì mattina di una giornata dal sole già primaverile ma con un vento così forte da lesionare il tetto dell’ospedale di Luino e in grado di far “correre“ le fiamme in un bosco particolarmente secco in quella stagione (la foto a corredo dell’articolo riguarda proprio l’incendio ed è stata scattata quella mattina da Luino, a qualche chilometro di distanza dal rogo). L’elemento che i difensori vorranno proporre al giudice Andrea Crema affinché quest’ultimo possa valutarne il contenuto in termini di prova è quello che uscirà dalla relazione di un perito di parte che verrà esplicitata in aula il prossimo 7 febbraio, praticamente a 3 anni dall’incendio.
Sarà in questa data poi che lo stesso imputato (a quanto pare autorizzato dalle autorità ad effettuare lavori di regimentazione forestale e governo dei boschi) renderà spontanee dichiarazioni che verranno seguite dalla decisione del giudice monocratico. Stamane la testimone appunto con l’ausilio dell’interprete, dopo aver giurato ha risposto anche alle domande dell’accusa rappresentata dal pubblico ministero Marco Brunoldi che ha chiesto alla signora di descrivere quanto visto quella giornata. «Ho visto crescere l’incendio in prossimità della strada intorno alle 9 del mattino», ha spiegato la testimone, «non sapevo con certezza da dove fossero partite le fiamme che vedevo intorno alla zona boschiva. L’incendio si è sviluppato nelle vicinanze della casa dell’imputato».
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