In Lombardia 24 nuovi casi di contagio da “West Nile” nell’ultima settimana
L'ultimo bollettino dell'Istituto Superiore di sanità parla di un aumento complessivo di 85 casi soprattutto nelle regioni del nord Italia. In Lombardia salgono a 3 i decessi

Cresce ancora l’epidemia da “West Nile” nelle province del Nord Italia ma non in Lombardia. Nell’ultima settimana, l’Istituto Superiore di Sanità ha registrato 85 nuovi contagi: dall’inizio di giugno le segnalazioni in Italia sono state 386 ( erano 301 settimana scorsa).
Di questi 192 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (23 Piemonte, 13 Lombardia, 100 Veneto, 4 Friuli-Venezia Giulia, 46 EmiliaRomagna, 3 Toscana, 2 Sardegna), 61 casi identificati in donatori di sangue (6 Piemonte, 17 Lombardia, 24 Veneto, 13 Emilia-Romagna, 1 non indicato), 127 casi di febbre (1 Piemonte, 9 Lombardia, 106 Veneto, 8 Friuli-Venezia Giulia, 2 Emilia-Romagna, 1 caso importato dalla Spagna) e 6 casi sintomatici (1 Lombardia, 4 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia). Salgono inoltre a tre i decessi nella nostra regione sul totale di 22 . Gli altri sono stati registrati : 13 in Veneto, 4 in Piemonte e 2 in EmiliaRomagna.
Tra i 192 casi che hanno riportato sintomi neuro-invasivi in Lombardia ne sono stati registrati 13: 4 in provincia di Brescia, 3 a Cremona, un a Lodi, 2 sia a Mantova sia a Pavia e uno a Milano. Tutte le persone colpite hanno oltre 65 anni ( 4 over 65 e 8 over 75) ma il caso nel Milanese ha tra i 45 r i 64 anni.
Nella nostra regione sono stati 17 i casi identificati ne donatori di sangue: 1 a Bergamo, 4 a Brescia, 3 a Cremona, 1 a Lodi, 3 a Mantova, 3 a Milano, 1 a MonzaBrianza e 1 a Pavia) 9 i casi di febbre : 2 a Brescia, 1 a Cremona, 4 a Lodi, e 2 a Mantova mentre è stato individuato un caso sintomatico a Brescia.
Il dato positivo è che il mese di agosto mostra una netta frenata: a luglio i contagi con sintomi neuro invasivi confermati erano stati 106 mentre in agosto 84.
L’Istituto superiore di sanità, che monitora l’andamento delle epidemia, riporta i casi degli ultimi 5 anni: una situazione anomala si registrò anche nel 2018. In quell’anno i casi furono 618 e i decessi 49.
La sorveglianza veterinaria attuata su cavalli, zanzare, uccelli stanziali e selvatici, ha confermato la circolazione del WNV in Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia e Sardegna. La sorveglianza tra gli equidi (cavalli, asini, muli, ecc) ha individuato tre focolai lombardi di cui due nel Mantovano e nel Bresciano e uno nel Cremonese.
Per quanto riguarda la sorveglianza sugli uccelli bersaglio ( gazza, cornacchia e ghiandaia) rimane un solo caso a Milano, mentre tra gli uccelli selvatici in Lombardia rimangono i casi già segnalati di una civetta a Varese e di una a Pavia.
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