Via Francisca del Lucomagno

Morazzone, un intreccio tra arte, storia e natura per non perdere la propria identità

È appena uscito il libro “Il Morazzone e dintorni” di Isabella Dalla Gasperina e Franco Orsi che ripercorre le tracce del famoso pittore e che racconta progetti e opportunità per il Seprio

Libro Morazzone

Una storia lunga migliaia di anni che va dal Neolitico fino a Garibaldi passando dalla pittura di Mazzucchelli che nel Seicento lasciò opere di pregio in decine di chiese e sacri monti. Lo sviluppo di Morazzone ha radici antiche, ma come tanti altri comuni “rischia di perdere la propria identità e da qui è partita la riflessione culturale che ha portato al libro”.

Franco Orsi ha una grande passione per la fotografia e per il proprio paese di cui è stato anche assessore alla cultura una ventina di anni fa. Il suo è un passato operoso, come quello dello di tantissimi concittadini. Da sempre è impegnato sul territorio ed è stato presidente della Cna che racchiude migliaia di artigiani della provincia di Varese.

Lo abbiamo intervistato per riflettere sul lavoro fatto con Isabella Dalla Gasperina e sulle opportunità e i problemi che vive oggi il suo paese.

Libro Morazzone

Come è nata l’idea del libro?

«Nel recente passato ho fatto una proposta culturale all’attuale amministrazione perché si facessero diverse azioni per il nostro territorio. Su alcuni punti siamo un po’ fermi, ma l’dea del libro è piaciuta e così siamo andati avanti. Il volume è nato con la collaborazione con Isabella Dalla Gasperina con la volontà di non fare un lavoro centrato solo sull’arte, perché quello esiste già. Volevo che partissimo dalla vita del Morazzone, ma che poi si raccontasse molto altro oltre i valori artistici. Il libro è un affresco per incuriosire i morazzonesi e i turisti per approfondire alcuni aspetti della vita. Su questo ci siamo confrontati e di comune accordo abbiamo scelto una scrittura che andasse bene al turista come al cittadino residente. Abbiamo lavorato quasi esclusivamente a distanza grazie al digitale. Lei ha curato la scrittura e io mi sono occupato della parte fotografica girando molto per avere immagini delle opere in altri luoghi e questa attività è stata molto emozionante»

Libro Morazzone

Il libro però va oltre il Morazzone…

«Si perché nasce da un’idea intorno alle opportunità che ha il paese. Attraverso una mia ricerca abbiamo deciso di inserire alcuni elementi ulteriori rispetto all’arte: il parco RTO, la Via Francisca del Lucomagno che passa da qui arrivando da Varese per scendere poi a Castiglione Olona, Casa Macchi e poi le altre bellezze limitrofe come la Collegiata e Castelseprio. Tutta questa ricchezza va collegata e i nostri paesi dovrebbero fare sinergia per valorizzare il patrimonio storico, artistico e naturalistico che hanno».

Come è Morazzone oggi?

«Un paese come tanti altri che invecchia molto e con i negozi di prossimità che chiudono. Vive una forte crisi economica e non cresce più. Morazzone fa sempre più fatica a trovare la sua identità. Ha però diverse possibilità. Io ho individuato tre aree: la storia, l’arte e la natura. Oggi poi abbiamo un treno potente: Casa Macchi del Fai».

Libro Morazzone

Casa Macchi è vicina alla sua apertura, pensa possa essere una svolta per Morazzone?

«È l’ultima opportunità che ha Morazzone. Saremmo miopi a non cogliere questo momento storico. Il turismo lento è quello che può tirar su il paese. Il Fai è stato oculato nello scegliere di fare un progetto che mettesse al centro una casa borghese di fine Ottocento. È in pieno centro paese e permetterà anche ai residenti di conoscere la vita del Novecento. Il Fai si muove come una vera macchina da guerra. Grazie alla loro organizzazione porteranno tante persone che noi dovremmo saper accogliere facendole innamorare anche del resto».

Perché dovrebbe succedere?

«Il tema centrale è nel titolo del libro. Morazzone non può chiudersi in se stesso con il campanilismo più becero. Dobbiamo aprirci ai paesi limitrofi. Va tenuto aperto un dialogo. Dovremmo avere servizi che mettano in rete le bellezze che si trovano vicino. Abbiamo già elementi di valore come esercizi pubblici che attraggono tantissime persone che vengono a fare l’aperitivo o colazione anche da lontano, ma questo non basta. Dobbiamo far conoscere la nostra storia che va dal Neolitico fino a Garibaldi, passando da elementi di grande interesse anche artistico. Pier Francesco Mazzucchelli, detto il Morazzone proprio perché ha qui la sua casa natale, ha dipinto molto e le sue opere sono sparse ovunque. Noi siamo andati a fotografarle in un raggio corto proprio pensando a persone interessate alla sua arte e che possano così compiere un viaggio culturale tra il Sacro Monte di Varese e di Varallo, Sant’Agostino a Como, ad Arona, a Orta, a Milano, Tradate e per finire poi Varese nella basilica di San Vittore. La storia oggi va contestualizzata raccontando come si viveva nelle varie epoche dal Neolitico, al periodo dei Romani, al Seicento e oltre. A Morazzone potremmo costruire tanto che vada oltre le lapidi. Questo andrebbe intrecciato anche con tutto quello che è stato il contado del Seprio».

Il tema del nostro territorio resta sempre lo stesso: il bisogno di mettere in rete le tante e diverse opportunità. Franco Orsi ne è convinto e con il libro lancia un messaggio forte, sperando che venga raccolto dalle amministrazioni e dai cittadini per riprendere a far vivere anche culturalmente i luoghi intorno alla sua Morazzone.

LA PRESENTAZIONE

Sabato 10 settembre presenta il libro con l’autrice Isabella Dalla Gasperina nella sala intitolata proprio a Pier Francesco Mazzucchelli a Morazzone. Le info qui.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 10 Settembre 2022
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