Processo Mensa dei Poveri, le difese rinunciano a Caianiello. Lara Comi torna al Parlamento Europeo?
Dopo le tre udienze dedicate alle domande del pm nessuno dei difensori degli imputati (tranne uno) ha scelto di porre ulteriori domande ad uno dei perni di questo processo. Sibillina Lara Comi sul ritorno all'europarlamento
Quasi tutti gli avvocati difensori degli imputati nel processo Mensa dei Poveri questa mattina (lunedì) non hanno ritenuto necessario porre domande a Nino Caianiello, compresi quelli che l’avevano citato nella loro lista testi. Eppure nelle udienze precedenti, nelle quali a interrogare era il pubblico ministero Silvia Bonardi, di cose ne ha dette, anche se quasi sempre indirizzate verso coloro che avevano già patteggiato. Le uniche domande sono arrivate dal difensore di un imprenditore coinvolto in una vicenda di corruzione e dalle parti civili del Comune di Gallarate e di Prealpi Servizi.
Chi pressava chi nell’ufficio tecnico del Comune di Gallarate
L’avvocato del Comune di Gallarate Riccardo Piga ha fatto alcune domande a Caianiello riguardo la vicenda della commissione che doveva valutare i pool di professionisti che avrebbero dovuto redarre il Pgt, in particolare rispetto alle figure di Marta Cundari (capo dell’ufficio tecnico del Comune di Gallarate) e Monica Brambilla, dipendente del Comune di Busto Arsizio e inserita nella commissione su suggerimento di Caianiello: «Non rispondevano a me – ha detto Caianiello – era l’assessore all’Urbanistica Alessandro Petrone a pressare sulla Cundari anche se io gli dicevo che questa cosa avrebbe creato problemi». Petrone e Bilardo, secondo Caianiello, erano molto interessati a questo bando perchè volevano che vincesse il gruppo che faceva riferimento all’architetto Giuliani, considerato più vicino politicamente a Forza Italia mentre l’altro team di professionisti, sempre a detta di Caianiello, era legato all’ex-sindaco di centrosinistra Guenzani «ma io non avevo preferenze» – ha concluso.
Gli articoli sull’area di via Cadore
L’altra questione posta dal legale del Comune di Gallarate riguardava alcuni articoli pubblicati dalla Prealpina e finalizzati a “sponsorizzare” l’area di via Cadore di proprietà di Pier Tonetti e sulla quale si sarebbe dovuto insediare un supermercato Tigros: «Non sono articoli che ho chiesto io – ha specificato Caianiello – da quello che so Orrigoni (all’epoca a.d. di Tigros) potrebbe aver parlato direttamente con il giornalista». Gli articoli in questione erano firmati dallo stesso giornalista che era addetto stampa di Lara Comi e di diverse società pubbliche della zona in cui Caianiello era uso piazzare uomini di fiducia.
Le mazzette ipotizzate per l’impianto di trattamento fanghi a Lonate Pozzolo
Anche Paolo Bossi, avvocato di parte civile di Prealpi Servizi, ha chiesto chiarimenti a Caianiello in merito alla realizzazione di un impianto per il trattamento dei fanghi da realizzare all’interno dell’area del depuratore di Sant’Antonino, a Lonate Pozzolo. Il legale ha incalzato il solito Caianiello sornione portandolo al punto attraverso la lettura dei suoi interrogatori resi davanti al pm: «Si era parlato della necessità di trovare un’impresa compiacente che fosse disposta a retrocedere il 4% (su un appalto da 4-6 milioni di euro che poi non è andato in porto, ndr) con l’onorevole Sozzani, Mauro Tolbar e Marcello Pedroni».
Ora tocca a Bilardo
Nella prossima udienza toccherà ad Alberto Bilardo, anch’egli come testimone in quanto ha patteggiato, parlare dei tanti affari che lo hanno visto protagonista. L’ingegnere di Cassano Magnago, ai vertici di Forza Italia a Gallarate e membro del cda di Accam, aveva un rapporto di stretta collaborazione con Caianiello. Fu il primo a crollare dinanzi ai pm milanesi durante gli interrogatori, fornendo agli inquirenti un quadro piuttosto definito del sistema corruttivo ipotizzato.
Lara Comi torna all’Europarlamento?
Infine c’è da registrare la risposta sibillina di Lara Comi (imputata nel processo per truffa ai danni dell’Ue e corruzione), ora che Silvio Berlusconi lascerà il seggio all’Europarlamento. Alla domanda dei giornalisti se accetterà la nomina, essendo la prima dei non eletti, ha risposto: «Sta emergendo la mia innocenza» – ha detto uscendo dall’aula dove non fa mai mancare la sua presenza insieme alla difesa rappresentata dallo studio Biancolella. La decisione dovrà essere prese nei prossimi giorni visto il sempre più probabile ritorno in Parlamento (come senatore) del Cavaliere.
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