Il prof tra i banchi: la scuola scalderà i cuori
La rubrica settimanale "Il prof tra i banchi", curata da Alberto Introini, tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane

Alberto Introini, dopo aver insegnato in vari licei della provincia di Varese, dal 2008 è docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Elvetico di Lugano (Svizzera).
Ha due lauree, in Lettere-Filosofia (2002, Università Statale di Milano) e in Storia (2022, Università di Zugo, Svizzera). Iscritto dal 2004 all’Ordine dei Giornalisti di Milano, ha pubblicato 4 libri. Partecipa come relatore o moderatore a diversi eventi culturali nel nord Italia. La sua rubrica settimanale “Il prof tra i banchi” tratterà argomenti di scuola, didattica e formazione, commentando le notizie di attualità che si susseguiranno nel corso delle settimane.
La scuola scalderà i cuori
Quasi 8 milioni di studenti italiani sono tornati in classe. Senza mascherine. Senza Dad. Senza distanze tra i banchi. Il Ministro Bianchi è fiducioso, e io con lui. Ma è un Ministro coi giorni contati, di un Governo che a breve non esisterà più. L’altra incognita dei prossimi mesi (covid permettendo) dovrebbe essere il riscaldamento – e i relativi costi – con proposte ancora indefinite di “settimana breve” (evitando cioè di andare al sabato). In questa incertezza, Mons. Delpini – arcivescovo di Milano – ha scritto: “Andare a scuola è una grazia, una fortuna, un privilegio”. Le sue parole di augurio, in occasione della ripresa scolastica in Lombardia, rimandano a nuovi orizzonti di speranza: “Ripongo tanta fiducia per la preparazione di uomini e donne che rendano migliore ilmondo e desiderabile il tempo che viene”.
D’Urso docet
La nota conduttrice televisiva, di programmi peraltro non propriamente culturali, è stata invitata a tenere un seminario all’Università Luiss di Roma. Barbara D’Urso: da Mediaset a docente del corso di “Comunicazione social e tv”. In Italia può succedere che una signora non solo priva di laurea, ma anche radiata ufficialmente dall’Albo dei Giornalisti (nel 1995), sia assunta da un’università piuttosto prestigiosa. Da giovane la D’Urso aveva rinunciato alla carriera da modella perché era poco alta; adesso viene ritenuta all’altezza d’insegnare, pur non avendo uno straccio di titolo accademico. Follia, certo. Tuttavia vediamone il lato positivo: se la D’Urso insegna in università, ciascuno di noi può aspirare al Premio Nobel nel proprio settore!
Curiosità oltreoceano
In Italia le punizioni corporali a scuola sono vietate sin dal Regio Decreto del 1928. Negli Stati Uniti, invece, nel 1977 la Corte Suprema ha stabilito che sono costituzionali, lasciando a ogni singolo Stato la facoltà di applicarle o meno. E così da quest’anno a Cassville, un distretto del Missouri sudoccidentale che comprende quasi 2 mila studenti, gli alunni potranno essere puniti fisicamente. Il board scolastico, diretto da Merlyn Johnson, ha reintrodotto le punizioni corporali, dopo oltre vent’anni che erano state accantonate. A decidere quando attuarle, sarà ciascun preside delle varie scuole su segnalazione di un insegnante; e verranno inflitte alla presenza di un testimone. Vietato colpire gli alunni in volto o in testa, e non si dovrà andare oltre “la ragionevole forza fisica”: il paradosso è già in questa frase del modulo di avviso per i genitori. La forza fisica può mai essere ragionevole? Direi proprio di no. Ragionevole è il dialogo e il confronto continuo dei docenti con gli adolescenti, per costruire fiducia e rispetto reciproco. Ma si sa, quando non si ha il carisma per essere autorevoli, si rischia di diventare autoritari.
Prof. Alberto Introini
Docente e scrittore
@intro.prof
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