Racconti e consapevolezze a confronto per scoprire l’ampio Territorio Maternità

La maternità è un tempo e uno spazio molto ampio, almeno nove mesi prima e nove mesi dopo.
Ci sono la gravidanza, il parto e l’allattamento, certo, ci sono le mamme e i bambini, ma assieme alloro ci sono anche i papà, i nonni, le ostetriche e più in generale le comunità in cui germoglia e si  inserisce ogni attesa e ogni nuovo nato.

La maternità è un vero e proprio territorio.
Da qui il titolo del convegno di sabato 17 settembre in sala Montanari a Varese “Territorio maternità – Il benessere nasce in un cerchio“. Il convegno è promosso dalle Ostetriche dello Studio Montallegro, con professioniste attive in città da 30 anni, e dalle mamme dell’Associazione Tramama.

Il benessere nasce in un cerchio: incontro sulla maternità con le ostetriche di Montallegro

Al centro di questo incontro non ci saranno protocolli e nozioni sanitarie ma esperienze, e riflessioni personali con l’obiettivo di tracciare un percorso di quanto succede non solo nel corpo ma anche nel cuore e nelle emozioni delle mamme.

Il percorso non è unico, anzi! Tanti e diversi sono i percorsi che nascono dal bisogno di  scegliere la propria via in modo consapevole e responsabile.

Ogni mamma, ogni coppia ed ogni bambino sono unici.
Qualcuna ha scelto la nascita in casa, la maggior parte l’ospedale, ma non parleremo di luoghi bensì di motivazioni profonde, di desideri, soprattutto di come superare la solitudine e le incertezze del primo anno di vita della nuova famiglia.

L’esperienza del gruppo mamme che ha come fondamento la capacità di essere casa le une per le altre, accoglienti e in ascolto di difficoltà condivise e magiche risorse.

La maternità è un territorio vasto perché è un fatto sociale. Dopo la pandemia e la fatica sopportata e patita, è ancora più importante aprire e allargare il cerchio, provando a ricostruire abitudini lontane di solidarietà e comunità.
La salute è uno stato di benessere percepito e parte sempre da buoni rapporti.

Il convegno è quindi aperto alle donne, alle mamme a e alle famiglie (ci sarà anche la possibilità di far giocare i bambini in uno spazio esterno gestito da alcune mamme), ma anche alle ostetriche formate e in formazione perché soprattutto le studentesse possano percepire quanto sia vasta la maternità e sperimentare, attraverso le testimonianze, come la professione non consista nel seguire una pancia, un perineo o l’allattamento ma nell’accompagnare una donna che diventa mamma, con la sua storia, la sua sensibilità e il suo contesto.