Regione Lombardia investe nei sistemi per difendere il personale dei pronto soccorso dalle aggressioni
Le risorse necessarie per le attività da porre in essere sono stimate in circa 4 milioni di euro, già ricomprese nel finanziamento di parte corrente del Fondo Sanitario Regionale (FSR) per l'esercizio 2022

Sistemi di videosorveglianza ad uso interno, collegamento di allerta rapida alle Forze dell’ordine e un servizio di sicurezza interno che garantisca adeguata presenza nelle aree individuate e considerate a maggior rischio, con una copertura che non potrà essere inferiore alle 12 ore.
Sono le misure individuate nella delibera della giunta regionale che vuole porre un argine alle violenze nei pronto soccorso lombardi. Il provvedimento è stato deciso su indicazione della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti , di concerto con l’assessore alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale Romano La Russa.
Le risorse necessarie per le attività da porre in essere sono stimate in circa 4 milioni di euro, peraltro già ricomprese nel finanziamento di parte corrente del Fondo Sanitario Regionale (FSR) per l’esercizio 2022.
La delibera prevede anche il periodico aggiornamento, nel rispetto della normativa vigente in materia di privacy, agli accompagnatori dei pazienti circa lo stato di avanzamento del percorso di diagnosi e cura. Le altre indicazioni riguardano la creazione di ambienti accoglienti per utenti e accompagnatori nelle sale di attesa, anche attraverso la realizzazione di ‘colonne di ricarica’ per tutte le principali marche di smartphone e tablet. Oltre all’installazione di schermi televisivi con collegamento ai principali canali nazionali e alla presenza di distributori automatici di bevande e snack.
«Con questa delibera – ha commentato la vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare – aumentiamo il livello di protezione degli ambienti in modo che i lavoratori dei Pronto Soccorso possano operare in modo più sicuro e i pazienti ricevere le cure. Senza temere, gli uni e gli altri, violenze, aggressioni e comportamenti incivili che pregiudicano la fiducia e la collaborazione tra operatore sanitario e paziente, indispensabili in ogni percorso di cura».
Si proseguirà, tra l’altro, nelle attività di rilevazione e monitoraggio del fenomeno di atti di violenza verso gli operatori. Ciò attraverso la somministrazione di una survey, in capo all’Agenzia di Controllo del Sistema Sociosanitario Lombardo (ACSS). L’iniziativa riguarda tutte le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private accreditate, le Agenzie di tutela della salute (ATS), l’Agenzia regionale emergenza urgenza (AREU), i medici di medicina generale (in forma singola ed associata) e i pediatri di libera scelta (in forma singola ed associata).
La Direzione generale Welfare, infine, promuoverà lo sviluppo e l’adozione di protocolli d’intesa con gli Uffici territoriali del Governo, al fine di potenziare la collaborazione con le Forze di Polizia.
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