Si apre il “mese rosa” per la prevenzione del tumore al seno: obiettivo raggiungere il 100% di guarigioni

La Presidente della FAVO Adele Patrini analizza il senso di questa campagna di sensibilizzazione che ogni anno si arricchisce di nuove iniziative e appuntamenti. E racconta la sua ricetta per raggiungere il risultato

Adele Patrini

«Il mese rosa è un appuntamento importante se viene fatto per innescare un movimento che duri tutto l’anno». Alla vigilia dell’inizio del mese dedicato alla prevenzione  del tumore al seno, Adele Patrini, nel suo ruolo di Presidente di FAVO Lombardia, che riunisce le associazioni di volontariato dedicate alle malattie tumorali, parla con entusiasmo delle tantissime iniziative promosse sul territorio di Varese “tutte esaurite da tempo” ma invita a riflettere su un impegno che diventi più concreto, duraturo ed efficace per essere effettivamente al fianco della donna nella battaglia contro il tumore al seno: « Questo è un settore dove la diagnosi precoce e la prevenzione fanno davvero la differenza – sottolinea Adele Patrini – il tasso di guarigione è superiore al 90% e siamo tutti in attesa di raggiungere il traguardo del 100%. Per questo, ogni iniziativa di promozione, informazione e sensibilizzazione è preziosa. Io porto con me l’insegnamento di Umberto Veronesi secondo il quale la comunicazione e l’informazione erano fondamentali. Ogni anno, il mese rosa si arricchisce di proposte nuove, amplia la sua offerta di screening gratuiti, di incontri, di iniziative per la sensibilizzazione. Tutto ciò è fantastico, ma manteniamo concretezza: noi siamo sempre al fianco di quelle donne che vorrebbero fare prevenzione ma non possono, o perché ne hanno paura, o perché trovano liste d’attesa lunghissime o perché non hanno in soldi per pagare il ticket.  Tutti gli open day si esauriscono in breve tempo: ottimo. Vuol dire che c’è richiesta. Quindi dilatiamo queste occasioni lungo l’arco intero dell’anno, si organizzino agende sui diversi territori».

L’esperienza già partita con grande successo a Malnate e a Cavaria dovrebbe diventare un modello: « C’è una grande ricchezza di iniziative, sarebbe molto vantaggioso se venissero messe in rete, così da non disperdere nemmeno una possibilità. Magari, il prossimo mese rosa potrebbe essere organizzato da un tavolo tecnico, che riunisce tutte le associazioni. Tutte insieme, lavorando in modo sinergico, otterrebbero una copertura totale».

Una delle criticità che Adele Patrini sente ancora in qualità di paziente è l’organizzazione dello screening mammografico: « È una campagna di salute pubblica che non riesce a ottenere l’adesione che meriterebbe. Si arriva a superare di poco il 50% delle donne invitate. Peccato. Ma da qui si deve partire per migliorare la comunicazione, l’accoglienza delle donne. Proprio perché è una campagna di salute pubblica, avrebbe bisogno di nuove energie, di messaggi potenti per svolgere, fino in fondo, il suo ruolo etico a tutela del benessere collettivo». 

 Rinnovamento, coordinamento e continuità: questa la ricetta della presidente della Favo in vista dell’apertura del mese rosa, perché quel 100% di guarigioni diventi realtà.

CAOS 2022 – MESE ROSA 2022 – PALINSESTO – FOLDER GRAFICO

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 29 Settembre 2022
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