Il vino della Collegiata aiuta la Fondazione Ascoli
Il ricavato della distribuzione delle bottiglie de “Il Collegiata", il vino dell'antica chiesa di Castiglione Olona, contribuirà al lavoro della Fondazione Ascoli, con il progetto “Il faro”
Una giornata a colori. Una metafora per raccontare la domenica pomeriggio di Castiglione Olona, quando in Collegiata è stato presentato il vino della vigna che si inerpica sulla collina della chiesa quattrocentesca.
C’era il rosso del vino, il Merlot prodotto dal 2016 da Francesco Nutricati e la moglie Franca Nalon, da quando, durante Expo, fu avviato il progetto di rinascita dell’antica vigna che risale ai tempi del Cardinal Branda. Da allora, ci sono state cinque annate di vino imbottigliato e distribuito: la famiglia Nutricati ne tiene una parte per uso privato e ne offre un’altra al Museo della Collegiata.
C’era il verde della vigna, che impreziosisce la bellezza di questi luoghi e la arricchisce: la conservatrice della Collegiata, Laura Marazzi, lo ha mostrato chiaramente, proiettando immagini della collina castiglionese e della chiesa che la sovrasta prima e dopo il recupero dei filari di uva.
C’era il viola di questa uva, rigogliosa e ricca, nutrita dal lavoro paziente ed entusiasta della famiglia Nutricati.
C’era il giallo della luce di speranza che illuminerà tante famiglie di bambini affetti da tumori onco-ematologici, aiutati dalla Fondazione Ascoli con il progetto “Il faro”: a loro è infatti andato il ricavato della distribuzione delle bottiglie de “Il Collegiata”, grazie alla generosità di tutti coloro che hanno raggiunto la chiesa castiglionese per contribuire al progetto.
Tanti colori che delineano la preziosità di una giornata di solidarietà e amicizia, ma capace di guardare anche al passato di questo territorio.
In un testo del 1400 “L’Olona pescoso e la vite rigogliosa”
E’ stata Laura Marazzi a riportare indietro le lancette del tempo, raccontando ai presenti di un documento di Francesco Pizolpasso, ospite del Cardinale nel 1431, in cui viene descritta l’amenità del giardino di Palazzo Branda, il fiume Olona definito “pescoso”, ma anche il rigoglio della collina della Collegiata e dei terreni intorno, con abbondante produzione di vino, frumento e miglio. Inoltre, grazie a testi di Alberto Solari, uno degli architetti della Collegiata, è possibile sapere della presenza, fin dall’origine, di cantine nel piano inferiore della canonica.
Il progetto legato ad Expo è andato quindi ad attingere a pie’ mani ad un patrimonio del passato per traslarlo in una produzione moderna.
La passione e la generosità della famiglia Nutricati
Francesco Nutricati e Franca NalonDelle trecento bottiglie de “Il Collegiata”, coltivato nei campi affidati per concessione alla famiglia Nutricati, cento sono state donate alla Collegiata, per finalità benefiche. Il vino viene distribuito a chi elargisce un’offerta, che va a finanziare ogni volta un progetto benefico differente.
«Perchè pensare di regalare le bottiglie prodotte – ha riflettuto Francesco Nutricati – e poi a chi avremmo potuto distribuirle? A conoscenti? Amici? Meglio convogliare tutto questo lavoro in qualcosa di più grande: chi desidera assaggiare il nostro vino è invitato a donare un’offerta che, grazie alla Collegiata, finanzia un intervento sociale. In questo modo si contribuisce a qualcosa di più grande, tutti insieme».
Il vino aiuterà la Fondazione Ascoli
La conservatrice della Collegiata Laura Marazzi, Angela Ballerio della Fondazione Ascoli, il direttore della Collegiata Dario Poretti e l’architetto Elena Brusa PasquèCommosso il “grazie” espresso da Marco Ascoli e Angela Ballerio, genitori del piccolo Giacomo – venuto a mancare nel 2005 – fondatori di una Fondazione che si propone di aiutare le famiglie di bambini affetti da tumori onco-ematologici e di finanziare, al contempo, la ricerca scientifica. Ai loro progetti è andato infatti il ricavato della distribuzione di bottiglie di Merlot di quest’anno: in particolare la somma sarà destinata a “Il faro”, l’edificio in costruzione a Varese in cui ci saranno costruiti appartamenti per i genitori dei bimbi in cura all’ospedale di Varese e per i ricercatori. Un luogo che sarà importante, ma che rappresenterà anche un simbolo della grande generosità dei varesini, sorgendo proprio all’ingresso della città, come spiegato dall’architetto Elena Brusa Pasquè, che ha raccontato il progetto.
L’entusiasmo delle Autorità
Il consigliere regionale Samuele Astuti, Don Ambrogio Cortesi e il sindaco Giancarlo Frigeri«Le vie della solidarietà sono infinite e passano anche attrraverso il lavoro in una vigna»: questo il commento del consigliere regionale Samuele Astuti, che non ha voluto mancare a questo appuntamento importante per il territorio. Astuti ha incontrato il sindaco Giancarlo Frigeri, gli assessori Canziani e Valle e le autorità del Museo della Collegiata: la conservatrice Marazzi e il direttore Dario Poretti .
Anche l’arciprete don Ambrogio Cortesi ha elogiato questo progetto, plaudendo la partecipazione dei castiglionesi: «La vigna rappresenta un tocco magico sotto un luogo magico come la Collegiata e viene prodotto, grazie alla famiglia Nutricati, un vino che fa doppiamente bene».
La magnum di Merlot battuta all’asta a 150 euro
Oltre alle cento bottiglie distribuite, la giornata ha visto “duellare” anche alcuni cittadini in un’asta benefica per accapararsi una magnum di Merlot “Il Collegiata”: l’asta si è tenuta nel cortile del pozzo, sotto al campanile della Collegiata, appena prima dell’arco di accesso al sagrato della Collegiata: uno spazio, normalmente non accessibile, che è stato aperto per accogliere la generosità di chi ha voluto portare il proprio contributo alla Fondazione Ascoli. La bottiglia è stata battuta a 150 euro.
Il cortile del pozzoUna giornata a colori, dunque, il rosso del vino, il verde della vigna, il viola dell’uva e il giallo della luce che illuminerà il nuovo progetto della Fondazione Ascoli. Ma c’era anche l’azzurro del cielo, in una giornata calda di sole e calda dell’abbraccio di una comunità che ha deciso di fare del bene, sorridendo e – perchè no – con un bicchiere di rosso in mano.
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