A Belforte una serata di confronto e partecipazione per il recupero dell’area dell’ex Macello
Varese sta vivendo una fase di rigenerazione urbana. Dalla caserma, alle stazioni, a Biumo e ora Belforte che grazie a un finanziamento potrebbe veder partire un vero recupero di spazi
Serata speciale e molto partecipata per il consiglio di quartiere 7 di Belforte a Varese. Dopo l’incontro di alcuni mesi fa con l’assessore Andrea Civati è stato il turno del Comitato Varese Social District per presentare il progetto per il recupero dell’area dell’ex Macello. A presentare Maurizio Ampollini, chi ha parlato a nome del comitato, è stato Marco Regazzoni. Cecilia Santo ha poi illustrato il piano che prevede “una sfida per ripensare lo spazio con un percorso di co-progettazione”.
Varese sta vivendo una fase di rigenerazione urbana. Dalla caserma, alle stazioni, a Biumo e ora Belforte che grazie a un finanziamento potrebbe veder partire un vero recupero di spazi. “Abbiamo lavorato – ha proseguito Cecilia Santo – con un metodo partecipato con tante associazioni e ora è importante ascoltare le persone che vivono il quartiere. Sarà un intervento anche di natura culturale e non solo strutturale. Ci sono temi su cui abbiamo lavorato e ora è tempo di confronto per capire se questi possano andare bene. Si parla di economia circolare, di reinserimento lavorativo per persone svantaggiate, spazi di formazione e altri per progetti di lotta allo spreco del cibo”.
L’architetto Lorenzo Serafin e Giuliana Gatti sono entrati nel merito del progetto. “Siamo partiti da un bando che prevede di rivitalizzare luoghi in modalità innovativa. Abbiamo analizzato tutti gli elementi del quartiere studiando il sistema del verde e della mobilità dolce dove le connessioni ciclopedonali sono importanti. Verrà realizzato un parco che si sviluppi gradualmente lungo il corso del torrente Vellone. La prima parte sarà naturalistica a cui seguirà una zona ornamentale, un orto giardino pensile e un parcheggio. L’area sarà di oltre diecimila metri quadrati. Il parco avrà dei benefici di tipo ambientale e altri di tipo socio-economico. Uno spazio che permette maggiore interazione sociale e apre nuove opportunità oltre a far crescere il valore degli immobili del quartiere”.
La struttura andrà mantenuta come richiesto dalla Sovraintendenza ed è comunque ancora in buono stato: “Le attività si svolgeranno su un livello più basso della sede stradale e per questo proporremo una nuova torre per segnalare le attività. Verrà realizzato un parcheggio su due piani per un totale di 130 posti auto. Tutto lo spazio è pensato per il quartiere. All’interno ci sarà uno spazio polifunzionale, un mercato, area ristorazione e al piano superiore spazi di lavoro collettivo. Conserveremo il sistema dei binari che venivano utilizzati nell’ex macello. La gestione sarà affidata a un consorzio di realtà del terzo settore che possano sviluppare redditività”.
La parte dell’attuale deposito degli autobus sarà destinata invece ad edilizia convenzionata con novanta appartamenti. Il progetto è stato presentato e protocollato in Comune per dimostrare che con dieci milioni di euro disponibili per Varese dal bando finanziato con il Pnrr si possa realizzare tutto.
L’amministrazione intanto ha prorogato la manifestazione di interesse per individuare un soggetto che costruisca gli alloggi. Il timore del comitato è che nell’area dell’ex macello si proceda in direzione diversa realizzando attività profittevoli.
“Questa zona – ha affermato Renzo Dalle Fratte – è stata lasciata andare da parte delle diverse amministrazioni. Il progetto del Social district è un po’ limitato perché non tiene conto di tutto l’insieme. Non si capisce bene quale sarà il collegamento con le stazioni e il centro. Inoltre come verrà risolto il problema dei passaggi a livello?”. L’architetto Serafin nel rispondere ha illustrato il master plan complessivo previsto grazie ai finanziamenti Pinqua/Pnrr.
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