Contro il caro-bollette le parrocchie di Somma riducono il riscaldamento e “concentrano” le celebrazioni
Per contenere le spese adottati diversi provvedimenti nelle tante chiese e frazioni, compreso l'uso di ambienti più piccoli. Le scelte comunicate dal prevosto: "Viviamo insieme questo passaggio delicato"
Il caro-bollette colpisce duro tutti: famiglie, aziende e anche le parrocchie. Il tema dell’impatto sulle chiese e le strutture parrocchiali non è certo nuovo. Ma come si applica a livello locale?
Don Basilio Mascetti, prevosto di Somma Lombardo, ha appena diffuso una nota che racconta nel dettaglio le “manovre” attuate dalla Comunità Pastorale Maria Madre presso la Croce, che riunisce le parrocchie della città di Somma, delle frazioni più isolate, ma anche del paesino di Vizzola Ticino. Un mix di riduzione del riscaldamento, uso di ambienti più piccoli, in un caso il trasferimento di una celebrazione.
«Cari Fedeli, certamente tutti voi siete al corrente della situata che si è creata in Italia – soprattutto a causa della terribile guerra in Ucraina – relativa ai continui e salatissimi rincari delle bollette dell’energia elettrica e del gas» scrive il prevosto Basilio Mascetti, nella lettera sottoscritta con la Diaconia e il Consiglio per gli Affari Economici.
«La sola strada percorribile è quella di ridurre drasticamente i consumi e la nostra Diocesi di Milano ha emanato un comunicato nel quale si consiglia di posticipare il più possibile l’accensione del riscaldamento, di diminuire di uno o due gradi la temperatura e di ottimizzare l’utilizzo degli spazi (anche con la chiusura anticipata delle Chiese), sempre in ottica di risparmio energetico».
E via dunque a una raffica di provvedimenti: in centro a Somma, in Basilica, il riscaldamento delle pedane verrà dimezzato, nel senso che viene acceso solo fino a metà chiesa.
Quanto alle chiese minori intorno al centro, «la chiesa di San Bernardino sarà aperta ma non riscaldata» mentre la Santa Messa del martedì sarà trasferita e celebrata in Basilica.
La chiesa di San Rocco accanto al cimitero «sarà riscaldata mezz’ora prima delle celebrazioni», vale a dire giovedì e in occasione di funerali (va ricordato che la chiesa di San Rocco, a dispetto delle grandi dimensioni esterne, “contiene” una chiesetta molto più piccola, vedi qui).
L’interno di San RoccoA Mezzana la prepositurale di Santo Stefano rimarrà aperta ma non riscaldata e la Santa Messa del lunedì sarà celebrata in santuario. Allo splendido santuario della Madonna della Ghianda il riscaldamento verrà acceso per i funerali e le Sante Messe del lunedì e del venerdì si celebreranno in sacrestia: quasi una chiesetta iemale, invernale, come si usava un tempo e come si usa ancora in località di montagna. La Chiesa di San Giovanni di Dio sarà riscaldata mezz’ora prima delle celebrazioni.
Nella frazione di Maddalena, una delle due isolate dalla città, la Santa Messa del venerdì verrà celebrata nella piccola chiesetta dei Visconti, mentre per la messa della domenica nella chiesa principale si rinuncerà al riscaldamento ma verrà usato un sistema alternativo, più localizzato. Analogo provvedimento nell’altra frazione, Coarezza.
A Case Nuove e Castelnovate «il riscaldamento sarà regolarmente acceso mezz’ora prima per le Sante Messe festive», al sabato e alla domenica.
«Viviamo insieme questo passaggio delicato, nella certezza che le difficoltà ci devono rendere ancora più vicini nella Fede» conclude il prevosto. «Ciò che conta è che non vengano meno la sequela e la testimonianza a Cristo, indipendentemente da come sarà illuminato e riscaldato il luogo della celebrazione. Infine, invochiamo il Padre affinché le cause che hanno provocato questa difficile situazione (anzitutto la guerra ancora in corso) vengano rimosse e i popoli del mondo possano vivere nella pace».
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