Cassano già si veste di rosa per il Giro d’Italia. “Clima di euforia”
Nella serata di lunedì illuminata con il colore della Gazzetta e del Giro la facciata della villa Oliva, mentre nella mattina di martedì sono comparsi i primi striscioni sulle vie d'ingresso. "Abbiamo un gran lavoro da fare"
La mattina dopo l’annuncio ufficiale dell’arrivo di tappa del Giro 2023, a Cassano Magnago si respira un’aria speciale. Lo si coglie entrando in municipio, ma già arrivando nella cittadina, dove – sulle principali vie d’accesso – sono comparsi gli striscioni che annunciano la tappa del 20 maggio 2023. «Era nell’aria e avevamo già preparato queste prime iniziative» racconta Rocco Dabraio.
Assessore ai lavori pubblici, ciclista su strada da ragazzino e da giovanissimo, Dabraio certamente sente come “sua” questa bella occasione. Ma in realtà in tanti sono entusiasti di questa vetrina, che s’inserisce in una grande passione – popolare, diffusa – che c’è a Cassano, sede di due squadre, patria di Ivan Basso, vincitore della corsa rosa e oggi direttore sportivo della Eolo Kometa.
«C’è grande euforia, anche qui negli uffici» racconta ancora Dabraio. Se ne parla alla macchina del caffè, tra le persone in attesa, nell’atrio dove già si sta appendendo un manifesto. Oltre agli striscioni sulle vie, nella serata di lunedì è stata illuminata di rosa anche la Villa Oliva, il bene storico-architettonico più noto di Cassano, simbolo in qualche modo della città.«Adesso formeremo un Comitato Tappa. Io credo sarà davvero l’occasione per avere anche una città più bella e decorosa. Vogliamo diventi una grande festa, fino al 20 maggio e oltre».
La candidatura di Cassano è un percorso ormai di anni, già in passato si era dato per probabile un arrivo di tappa, poi sfumato. Lunedì sera la prima foto ha visto insieme il sindaco Pietro Ottaviani (alla guida del Comune dal giugno scorso) e l’ex sindaco Nicola Poliseno, che ci ha lavorato a lungo e con passione.
Noi bussiamo alla porta di Rocco Dabraio, in municipio, anche per un motivo molto concreto: a lui – da assessore ai lavori pubblici – spetterà un pezzo del lavoro, molto concreto: preparare “il fondo” – letteralmente – su cui passeranno i corridori.
A proposito, ma come sarà il percorso dentro a Cassano Magnago, il gran finale della tappa?
«I corridori arrivano da Cairate, da lì via si percorrerà la De Gasperi, la via 4 novembre, poi s’imboccherà la lieve salita verso Oggiona, con arrivo in cima alla via Marconi, dopo la chiesa di Sant’Anna» sintetizza Dabraio. Da un punto di vista comunale, il piano opere pubbliche era già stato studiato in modo da poter fare le nuove asfaltature sul percorso in modo che siano perfette per il transito dei corridori, del gruppo.
Chiariamo per i profani: la lieve rampa finale non è elemento che possa impensierire i corridori, quello di Cassano resta un finale di pianura, al termine di una tappa che ha ì in mezzo la salita del Passo del Sempione, ma che poi si presenta come frazione da velocisti. Anche se non è detto che le piccole asperità negli ultimi chilometri (sulle colline di Carnago) non diventino trampolino di lancio per qualche allungo. Che sia volata o ci sia qualche fuga inattesa, anche il chilometro finale sarà comunque uno spettacolo.
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