Covid, i dati sulla crescita dei contagi nel Varesotto
I numeri dei tamponi positivi sono tornati a salire. Non si segnala nessuna situazione d'emergenza negli ospedali
Nella giornata di martedì 4 ottobre, nel bollettino quotidiano che riporta i dati sulla sorveglianza covid, in provincia di Varese è stato comunicato un numero piuttosto alto di tamponi positivi: sono 1156 e per trovare un dato così alto bisogna andare indietro alla scorso luglio, prima di un’estate decisamente tranquilla sotto il profilo della diffusione del virus.
Si tratta di un numero alto ma, è bene specificarlo, va come sempre letto in un quadro più ampio di informazioni utili a comprendere l’andamento dell’epidemia.
Ci serve a fotografare una situazione che è importante monitorare costantemente e, forse, a spiegare perché anche tra parenti e conoscenti oggi si è tornati ad avere a che fare con numerosi casi di contagio.
Ci troviamo inequivocabilmente di fronte ad una nuova ondata di diffusione del virus, così come sta avvenendo anche sul resto del territorio nazionale. Un’ondata che, a differenza di quella drammatica cominciata nell’autunno dello scorso anno, ci trova perlomeno con un’arma in più: la protezione da vaccino.
Una protezione che, tuttavia, abbiamo imparato quanto non possa costituire un’immunità totale da ogni rischio (soprattutto nelle persone più fragili) e che è importante “aggiornare” attraverso i richiami previsti: in questo momento sono state aperte le prenotazioni per la quarta dose (qui il modulo per prenotare in Lombardia).
Attualmente a livello ospedaliero, il vero fronte dove misurare la gravità della situazione, non esiste un’emergenza anche se in ospedale a Varese da alcuni giorni sono aumentati i pazienti che risultano positivi, anche se sono ancora pochi quelli con sintomi covid conclamati. A livello regionale si registra comunque un aumento significativo dei ricoveri nei reparti covid importanti. Attualmente le persone ricoverate sono 731, cresciuti di 96 pazienti rispetto a ieri. Di questi sono molto pochi coloro per i quali si è dovuti ricorrere a letti di terapia intensiva che sono solo 15 in tutta la Lombardia.
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