Dalla vivacità concettuale allo sperimentalismo di Umberto Ciceri sul colore: le nuove mostre al museo Maga di Gallarate
Le due nuove mostre al museo Maga che hanno come focus il colore, prima come oggetto di studio e concetto, poi risultato di un'astrazione dato dall'uso di superfici lenticolari. L'inaugurazione domani, sabato 8 ottobre
Il colore è protagonista delle due mostre del museo Maga di Gallarate che inaugureranno domani, sabato 8 ottobre, alle 18: I colori scappano sempre e Umberto Ciceri – la forma del ritmo.
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La presentazione è avvenuta questa mattina, venerdì 7 ottobre, con Emma Zanella, Angelo Crespi e Alessandro Castiglioni (curatore delle due mostre), del Maga insieme all’artista Umberto Ciceri.
Per la diciottesima giornata del contemporaneo, sabato 8 ottobre, gli ingressi saranno gratuiti. Oltretutto per Duemilalibri, che partirà mercoledì 12 ottobre e continuerà fino a domenica 16 ottobre sempre al Maga, l’ingresso al museo sarà gratuito.
“I colori scappano sempre”
«Dalla collezione permanente facciamo vedere opere che, alcune, erano più di vent’anni che non erano inserite nel percorso civico – ha spiegato Castiglioni – permettendo una rotazione di oltre 6mila opere della nostra fondazione e senza istituire della gerarchia tra opere. Così facciamo dei percorsi che facciano riscoprire autori e autrici che hanno bisogno di essere riscoperti». Il titolo è preso dai diari di Ettore Sottsass, «che permette di creare una forte unità di intenti tra le opere mostre e quelle di Umberto».
Il percorso inizia con un dipinto di Carol Rama, mai esposto in museo primo d’ora, insieme alle tele di Afro e Sebastian Matta, ai progetti di Bruno Munari, le ceramiche di Antonia Campi e le forme ibride del Movimento Arte Concreta.
Al piano inferiore è stato dato ampio spazio a lavori più concettuali degli anni Settanta: c’è la visione più linguistica di Emilio Isgrò, così come un lavoro di natura più analitica come i dipinti di Giorgio Griffa.
In questa sezione ci sono esposti i lavori Eugenio Carmi e Mariella Bettineschi, che da almeno due decenni non venivano esposti al Maga; Bettineschi ha collaborato con la direttrice artistica di Dior, Maria Grazia Chiuri, per la sfilata autunno-inverno 2022-2023 inaugurata il primo marzo nei raffinati Jardin des Tuileries di Parigi in primavera.
I quadri di Carmi e Bettineschi
Chiude la prima mostra una sezione contemporanea, in cui il colore assume un valore processuale: l’opera di Chiara Camoni presenta un piccolo acquarello che cerca di scappare, incastrato da un bicchiere di vetro; è di Stefano Cagol una telecamera a infrarossi che riprende una serie di azioni performative.
“La forma del ritmo”
La prima mostra è una «premessa storica e anche di ricerca della mostra di Ciceri»: il progetto espositivo si concentra sulla produzione astratto-analitica dell’artistica, il quale prende le mosse dal Manifesto Realista del 1920 di Naum Gambo e approfondisce le sperimentazioni cromatiche caratterizzate dall’uso autoscale e innovativo di superfici lenticolari.
Alcune di queste opere si possono anche ammirare nelle lounge e negli spazi espositivi del Terminal 1 di Malpensa. Il percorso espositivo all’interno delle tre lounge Montale, Monteverdi e Visconti di Malpensa Terminal 1 prevede uno sviluppo della mostra e della poetica di Umberto Ciceri in continuità con alcune questioni care all’artista come la dinamicità dell’immagini, il rapporto tra fotografia e movimento, studi analitici e scientifici sul colore e la percezione che giungono ad un’immagine astratta.
La mostra a Malpensa rinnova la collaborazione triennale tra Sea e il Museo che in questi anni ha portato mostre e progetti nelle lounge e negli spazi espositivi del Terminal 1 di Malpensa. Un programma di esposizioni e installazioni che ha offerto ai viaggiatori di Malpensa la visione di opere d’arte e ha offerto loro conoscenza e intrattenimento legati alle ricerche artistiche contemporanee.
«L’asse della mostra poggia sul concetto relativo all’equilibrio e all’inadeguatezza della natura umana, e al suo stupefacente potenziale inespresso – ha spiegato l’artista – il mio processo parte sempre da una registrazione di un fatto che accade davanti a me, un’operazione filmica, da cui scelgo dei fotogrammi e li tesso insieme come se fosse un tessuto. Il risultato finale, posto a parete, si sincronizza con il moto dello spettatore che concepisce un cocktail di onde e spesso intravede dei colori che io non ho messo. Un risultato che mette insieme diversa leggi dell’ottica».
La mostra si conclude con un’opera in tre atti Human (fights right lights), sempre di Ciceri, un’articolata video-narrazione che indaga la natura dei diritti universali dell’uomo, teatralizzando il testo integrale della Carte del 1948.
Torna Intrecci 2
Presente al Maga anche Luca Missoni che, insieme ad Emma Zanella, ha presentato la seconda edizione di “Intrecci”, il progetto educativo dedicato alle scuole che dà l’occasione di poter partecipare ad attività espressive sui temi del colore e della materia tessile.
«Per noi sono fondamentali le attività educative – ha spiegato Zanella – mettendo al centro il museo e creando forti legami con scuole, università e pubblico adulto. Intrecci 2 innesta la collezione, le proposte e il pubblico parlando alle nuove generazioni e quindi al futuro».
«Ringrazio il maga per la sua incredibile vocazione educativa, prende spunto dalle mostre in corso per educare è creare delle esperienze educative. È stato affascinante vedere i ragazzi con i telai a lavorare insieme: è un’esperienza sociale e collettiva, si sono visti i risultati. Domani alcuni dei ragazzi presenteranno i loro lavori suggestivi», ha commentato Missoni.
Domani, nel momento dell’inaugurazione della mostra, alcuni studenti che hanno partecipato ai laboratori tessili presenteranno i propri lavori.
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