In dieci mesi la Casa della Nutrice di Varese ha accolto 160 vittime di violenza domestica
Aperta nel dicembre 2021, ha assistito 117 donne e 43 bimbi. Il procuratore Borgonovo dà le dimensioni di un fenomeno in crescita: da gennaio in pronto soccorso si sono presentati 55 donne e 7 bambini vittime di violenza domestica e altre 12 donne din violenza sessuale. Gli omicidi sono stati 5 di cui 3 in famiglia
Sono 55 le donne che si sono presentate quest’anno al pronto soccorso di Varese denunciando di essere vittime di violenza. Altre 12 hanno subito violenza sessuale mentre sono stati 7 i bimbi curati per le botte subite in casa. Ci sono poi 5 omicidi di cui tre maturati in ambiente famigliare a Morazzone, Mesenzana e Cantello.
117 donne e 43 bambini presiin carico da dicembre 2021 ad agosto
È un’emergenza dai contorni inquietanti quella descritta questa mattina dal Procuratore della Repubblica di Varese Daniela Borgonovo: « Permettere che vi dia qualche numero. A me di solito non piacciono, ma questa volta sono essenziali per capire la drammaticità di una situazione che richiede risposte concrete e immediatamente. Da parte di tutti, di noi istituzioni che dobbiamo prevenire, assistere, curare e punire, ma anche dell’intera collettività chiamata, ciascuno per il proprio contributo, a collaborare perchè si fermi questa spirale che colpisce le donne e anche i bambini che saranno i cittadini della società di domani». È un discorso accorato e preoccupato quello della dottoressa Borgonovo che lo scorso anno annunciava l’apertura della Casa della Nutrice di fianco all’ospedale Del Ponte in piazza Biroldi a Varese: Da dicembre a oggi – ha raccontato ancora la procuratrice -. 117 sono state le donne assistite e con loro anche 43 bambini».
La casa della Nutrice è attualmente un progetto unico nel suo genere, che vede convergere in un unico luogo fisico tutte le esperienze, le professionalità e le risposte di cui una vittima di violenza può avere bisogno. Protocolli comuni, ma anche linguaggi comuni e modi di agire uguali per far sì che ogni storia abbia la giusta risposta: « Ci siamo resi conto, che alla Casa si rivolgono anche donne confuse, che non capiscono bene la situazione, sono preoccupate e spaventate. Lì inizia un cammino per uscire dalla paura, riprendersi in mano la vita».
Il percorso inizia nei pronto soccorso di tuti gli ospedali dell’Asst Sette Laghi
La Casa della Nutrice è il centro di una rete territoriale che vede nei pronto soccorso dell’Asst Sette Laghi il primo sportello dove inizia la presa in carico. I medici sono ormai sensibilizzati e conoscono come muoversi in modo discreto ma efficace. Il sistema mette in rete psicologi ma anche il medico legale che recupera le prove necessarie, un domani, in sede di processo. E poi la rete del volontariato con i rifugi e gli avvocati che indirizzano sulle azioni da attuare.
Dall’iniziale centro funzionante solo alla mattina, si è riusciti, con l’impegno delle istituzioni coinvolte, ad allungare l’orario fino alle 17.30. Ora si implementa ulteriormente con il coinvolgimento della Fondazione Felicita Morandi che mette a disposizione il suo personale per coprire una fascia oraria maggiore e garantire la reperibilità anche notturna.
Il numero di telefono a cui rivolgersi è lo 0332 299293 attivo 7 giorni su 7 e per le 24 ore. L’email è casadellanutrice@gmail.com.
Lo sforzo congiunto vede la prefettura , il comune di Varese, l’Asst Sette Laghi, tutti coinvolti dal Procuratore Borgonovo che ora chiama anche la Fondazione Felicità Morandi: « Noi siamo impegnati dal 2005 sul fronte della violenza alle donne – ha spiegato la presidente Giovanna Scienza – un periodo in cui non c’era molto sul territorio e si discuteva anche con le altre istituzioni per ottenere protocolli comuni. Poi il dialogo si è aperto e i risultati ci sono. La nostra fondazione sarà nella Casa della Nutrice con l’impegno di dare risposte immediate a donne che non hanno bisogno di essere rifugiate ma di affrontare un percorso di consapevolezza alla ricerca della propria strada».
Da gennaio 207 procedimenti iscritti per violenze e maltrattamenti alle donne
Alla procura di Varese , nel 2022, sono stati iscritti 225 procedimenti per maltrattamenti, 48 per violenza sessuale, 134 per atti persecutori. Sembrano tanti ma il sommerso è molto, molto di più: secondo i dati nazionali solo il 15% delle donne maltrattate aveva denunciato prima, l’85% non aveva mai detto nulla: « Il nostro è un impegno importante ma necessario – spiega ancora la procuratrice – ogni giorno nella Casa della Nutrice ci sono un ufficiale giudiziario e due assistenti sociali uno individuato dal Comune e uno dall’Azienda ospedaliera. Sono forze interne che mettiamo a disposizione per questo progetto. Non ci sono altre risorse, nessun altro finanziamento. Se arrivassero potremmo implementare ulteriormente, arricchire di altre offerte e figure specializzate».
Alla presentazione del nuovo protocollo esteso a tutti i pronto soccorso dell’Asst Sette Laghi e all’ampliamento dei servizi della Casa erano presenti il rettore dell’Università dell’Insubria Angelo Tagliabue che ha sottolineato l’impegno a dare formazione a quanti si avvicinano alle vittime di violenza ma anche ai cittadini attraverso la sensibilizzazione dei propri giovani, il Prefetto di varese Pasquariello che ha sottolineato le iniziative a tutela anche delle donne lavoratrici come quelle di Malpensa, il sindaco di Varese Davide Galimberti che ha sottolineato il valore della rete e dell’azione sinergica della rete antiviolenza, il direttore dell’est Sette Laghi che si è dilungato sull’azione dei medici e degli psicologi sensibilizzati a intercettare le vittime di violenza, il Presidente della Commissione sanità Emanuele Monti e l’assessore alla Famiglia e al Welfare Alessandra Locatelli che ha parlato dell’incremento di risorse in favore del contrasto e della cura delle vittime di violenza.
Fondi che, però, non arrivano alla Casa della Nutrice che vive degli sforzi economici delle tre istituzioni che l’hanno creata.
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