Tra intesa e dubbi, i sindacati sull’assemblea di Confindustria Varese
Uil, Cisl e Cgil hanno commentato i contenuti della relazione presentata lunedì 3 ottobre a Malpensafiere. Diversi i punti di accordo, ma alcuni passaggi non hanno convinto
L’assemblea generale di Confindustria Varese, con la presentazione di un progetto per lo sviluppo economico di tutta la provincia di Varese che guarda al 2050, ha posto tanti temi sul tavolo della discussione. Nonostante siano stati diversi i punti d’intesa coi sindacati, i rappresentanti di Uil, Cisl e Cgil presenti all’evento hanno però indicato alcuni passaggi che li hanno visti in disaccordo, oltre a indicare degli elementi a cui vorrebbero venisse fornita maggiore attenzione.
In generale, tutte le sigle hanno visto nel programma #Varese2050 di Confindustria Varese una boccata d’aria per un territorio dove il mondo delle imprese, nonostante abbia fondamenta solide, arranca sotto diversi punti di vista rispetto ad altre provincie italiane. «Il progetto presentato dal presidente Grassi – ha commentato Antonio Massafra, segretario provinciale della Uil – è importante. I dati mostrano una provincia che dal punto di vista economico fa passi indietro. Massimizzare e innovare la tecnologia con un’attenzione particolare alla formazione e all’orientamento è sicuramente positivo e siamo pronti a seguire questo percorso».
«Sono felice – ha aggiunto il segretario della Cisl dei Laghi Daniele Magon – di aver visto un progetto a lungo termine che guardi alle nuove generazioni. È importante dare ai giovani l’opportunità di costruirsi un futuro, ma allo stesso modo bisogna che agli anziani sia garantito vivere in un contesto sociale adeguato».
Accordo tra Confindustria e sindacati anche sul tema del reddito minimo. «Come Cisl – ha aggiunto Magon – anche noi consideriamo che l’unico modo per garantire un reddito minimo sia attraverso i contratti di lavoro nazionali firmati dai sindacati. Bisogna combattere i “contratti gialli” che sfruttano le persone».
«Auguriamo buona fortuna a Confindustria Varese per il suo progetto – ha affermato Stefania Filetti, segretario provinciale della Cgil Varese -. Dal nostro punto di vista, però, i risultati di questo piano si valuteranno soprattutto sui risvolti che avranno sul lavoro. Lavoro che deve essere ben retribuito, tutelato e regolato nel rispetto dei contratti di lavoro nazionali».
Pensioni, rdc, tasse e cassa integrazione, i dubbi dei sindacati
Non sono mancate anche le critiche. «L’intervento del presidente di Confindustria Carlo Bonomi – ha sottolineato Massafra segretario provinciale della Uil– ci ha lasciato perplessi. Per quanto condividiamo la necessità di un intervento dello Stato per contenere il prezzo dell’energia per imprese e famiglie, non possiamo accettare il suo attacco a pensioni, reddito di cittadinanza e a una flat tax che permetta alle fasce di reddito più basso di vedere un taglio delle imposte».
«Ci troviamo all’inizio di una fase molto difficile – ha concluso Stefania Filetti, il segretario della Cgil Varese – e la situazione è preoccupante. Anche per il nostro sindacato al primo posto c’è il mantenimento e la crescita dell’occupazione. Pensiamo però che sia importante garantire ai lavoratori delle aziende in difficoltà una cassa integrazione più duratura e meglio retribuita».
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