La “bretella” di Samarate è sempre più una realtà: “Una ferita del nostro territorio”
Nella riunione degli Amici della biblioteca di Samarate si è parlato anche del pezzo della Variante S341 che "taglierà in due la città" e che è in partenza. I cittadini potrebbero far nascere un comitato in difesa dei boschi, che saranno attraversati dalla strada; presente anche il Parco del Ticino
«I cittadini di Samarate devono formare un comitato perché questa strada sarà un enorme problema per la città».
Ieri sera, giovedì 6 ottobre, nella consueta riunione dell’associazione Amici della biblioteca di Samarate si è parlato non solo dei progetti della Cultura nel bosco in sinergia con le scuole o della giornata ecologica, ma anche della “bretella” di Samarate, ovvero il tratto della Variante S341 che passerà nei boschi della città.
Sono tanti i progetti di infrastrutture che stanno procedendo intorno a Gallarate, in alcuni casi con un iter durato anni. Tra le più “datate” (i primi atti sono di oltre quindici anni fa) c’è la Variante alla Statale 341: ora, con la pubblicazione del bando per la realizzazione del “primo stralcio”, si parte – appunto – con la prima sezione, quella nota come “Bretella di Gallarate”, per cui si prevedono tre anni di cantiere.
Il presidente dell’associazione culturale, Alfonso Pellizzaro, verso la fine della serata ha introdotto il tema della bretella insieme a Fulvio Caronni del Parco del Ticino. Presenti nella sala della biblioteca anche l’assessore Luciano pozzi e il consigliere di opposizione Alessio Sozzi (Movimento 5 Stelle).
Dove passerà e come sarà fatta la nuova “bretella di Gallarate”
“Una ferita del territorio”
«Molti samaratesi hanno chiamato la nostra associazione (gli Amici della biblioteca, ndr) per la questione della bretella e tutto sta passando sotto silenzio», spiega il presidente Alfonso Pellizzaro, «quando dovrebbe essere il Comune a informare i cittadini».
Pellizzaro ha raccontato di essere stato contattato da diversi residenti che lamentavano di aver trovato degli operai nei loro terreni per carotarli e studiarli in vista del cantiere della bretella di Samarate, i cui lavori sono stati affidati da Anas a inizio agosto. E ha sottolineato che «l’associazione si è trovata in prima linea senza saperlo, ma dovrebbe essere il Comune a informare i cittadini, ma non sapeva nulla: la gente è già arrabbiata prima che la strada parta».
Sulla stessa linea di pensiero anche Caronni, che ha sottolineato che il Parco non è stato avvisato dei lavori: «I soggetti che devono fare le analisi preliminari si sono presentati nei terreni privati dicendo di avere i permessi del Parco, ma noi non siamo stati avvisati. Ci hanno detto che avrebbero iniziato i rilievi con una mail, noi abbiamo risposto che serviva il permesso del parco per il taglio degli alberi e altri lavori, ma prima avrebbero dovuto sentire il parere dei proprietari dei terreni. Nulla di tutto questo è stato fatto».
Fulvio Caronni e Alfonso Pellizzaro
Dal 2003 al 2012 il Parco ha espresso parere negativo sul progetto: «Non sarà semplice dire di no ad Anas, ma noi continueremo a farlo. Noi abbiamo chiesto il passaggio in galleria che evita il dimezzamento del territorio, perché un taglio a metà nel bosco vuol dire ledere l’ecosistema; abbiamo chiesto di non piazzare la strada in mezzo al bosco ma di tenerla su di un lato. Fino a oggi non siamo stati ascoltati, fino a oggi abbiamo cercato di far fare la strada nel migliore dei modi possibili e chiedendo anche delle opere di compensazione; da un anno non sentiamo più Anas e Regione, salvo che poi si viene a sapere che vengono fatti i rilievi sui terreni su cui noi ci siamo espressi con parere negativo».
Se, però, il lavoro della Variante S341 impegnerà un iter di tre anni, specialmente per la parte di Gallarate, Pellizzaro ha avvertito che il tratto di Samarate sarà quello che porterà via meno tempo, perché «basta entrare nei boschi con la ruspa e sbancare gli alberi; è questione di pochi mesi. Quando ho saputo la velocità del cantiere mi sono spaventato moltissimo».
Ma cosa significa tutto ciò per Samarate? Via Milano, che conduce a Busto Arsizio, dividerà la città in due (a nord c’è l’anello di Verghera, a sud la zona 2 che è l’anello di Samarate). «Siamo in attesa del progetto di Anas, però noi abbiamo cercato di capire cosa hanno fatto i signori venuti a misurare e abbiamo scoperto che hanno seguito perfettamente il progetto del Pgt e dei vincoli territoriali. Il nostro territorio viene attraversato in un punto in prossimità dell’allevamento casa Ossola (è la strada dell’anello di Verghera), poi lungo via Ercole Ferrario nell’anello di Samarate». Sono coinvolte nelle carotazioni anche l’entrata in via Zelliner e la «terribile uscita» di via Dottor Ollearo dove ci sarà l’uscita della strada: quest’ultima al momento è una strada sterrata, «siamo in pieno bosco. La via uscirà poi su via Diaz, che in fondo diventa via Torino».
L’impatto sui boschi e sugli Amici della biblioteca
I progetti dell’intera associazione, che da anni collabora con le scuole del territorio dando vita a progetti naturalistici nei boschi, sono direttamente coinvolti: «Abbiamo dieci campi nei boschi: scendendo verso San Macario la strada passerà per il campo 6 che nel 2021 abbiamo riempito di piantine con le scuole, e toccherà il campo 8, attualmente in allestimento».
Cosa fare, dunque? Pellizzaro è stato chiaro: è sicuro che ci sarà l’esproprio delle proprietà che interessano ad Anas (ovvero sul territorio attraversato-segnato), con alcuni terreni che saranno attraversati a metà dalla strada. «Questa sarà una ferita enorme per il nostro territorio: dobbiamo rimanere vigili, informati e stare in contatto con il parco. Noi non vogliamo fermarci con i nostri progetti, andiamo avanti come possiamo, ci ritireremo su qualche cosa e magari ci concentreremo su altro. La cultura nel bosco va avanti per altri cinque anni e vogliamo rassicurare le scuole del territorio, perché il nostro progetto è di civica ambientale per coinvolgere i giovani».
“Il Comune totalmente assente”
La critica più aspra del presidente degli Amici della biblioteca (a margine della riunione) è proprio rivolta all’amministrazione: «I cittadini devono essere informati e sapere che i loro terreni saranno espropriati, perché ci passerà la strada». Le colpe non sono da imputare solo alla giunta Puricelli e alla maggioranza a trazione leghista, perché per Pellizzaro anche le opposizioni sono poco attente a ciò che accade sul territorio, facendo l’esempio dell’assenza del Partito Democratico nella serata sul Masterplan organizzata con Jimmy Pasin, a fine luglio: «C’era l’assessore all’Urbanistica Luciano Pozzi, il consigliere del Movimento 5 Stelle Alessio Sozzi e alcuni della Lega: il Pd mi ha parecchio deluso perché mi aspettavo più attenzione su certi temi che riguardano la cittadinanza».
«Se questi sono i nostri rappresentanti siamo messi male, ancora di più se la mia associazione viene presa come punto di riferimento al posto dell’ufficio tecnico o dell’amministrazione».
Da qui la necessità di una serata di coinvolgimento della cittadinanza sul tema dell’opera viabilistica, per far sì che tutti i samaratesi prendano coscienza dell’impatto che avrà: «Sarà una strada che taglierà in due Samarata, avrà un impatto ambientale devastante. Siamo molto preoccupati».
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