La regione polacca di Lòdz studia Busto Arsizio e la sua raccolta dell’umido
Una delegazione di aziende polacche del settore rifiuti in visita ad Agesp per studiare il modello di raccolta e smaltimento della frazione umida, nell'ambito di un progetto europeo
E’ stata accolta questa mattina dal sindaco Antonelli e dai vertici di Agesp S.p.A. – Francesco Iadonisi, Amministratore Unico e Gianfranco Carraro, Direttore Generale – la delegazione di alcuni rappresentanti di aziende polacche del settore interessati a visionare ed esaminare il sistema di raccolta differenziata dei rifiuti attuato dalla città.
La visita della delegazione polacca, composta da 8 rappresentanti di un’azienda che dovrà realizzare un impianto di trattamento e smaltimento dell’umido e di un consorzio di comuni, rientra nelle attività correlate al Progetto europeo “FRONTrunnerTransizione” verso un futuro circolare e resiliente, che promuove la diffusione di soluzioni sistemiche con il supporto di cluster locali e lo sviluppo di schemi di innovazione regionali basati sulle comunità.
Nell’ambito di questo progetto promosso da Novamont S.p.A., azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals e produttrice dei sacchetti in Mater-bi biodegradabili utilizzati per la raccolta delle frazione organica dei rifiuti, la stessa ne sta coordinando la fase denominata FRONTSH1P, con la finalità di implementare e migliorare la raccolta differenziata della frazione organica nella Regione polacca di Łódz anche attraverso l’uso di sacchi compostabili, sostenere la creazione di un impianto di digestione aerobica/anaerobica per avviare la raccolta e la valorizzazione dei rifiuti solidi urbani in compost di alta qualità.
Obiettivo di FRONTSH1P è, dunque, quello di condurre ad una transizione verde della Regione di Łódz verso la decarbonizzazione e la rigenerazione territoriale, garantendone un effetto duraturo attraverso la creazione di un cluster regionale circolare permanente che applichi il modello di governance circolare, coinvolgendo le autorità pubbliche regionali, locali e nazionali per assicurare la pianificazione e l’implementazione a lungo termine.
La città di Busto Arsizio è stata selezionata quale modello da replicare, infatti, in quanto realtà di 80.000 abitanti che ha sviluppato da oltre 20 anni un sistema di raccolta e smaltimento della frazione organica in un territorio con caratteristiche urbanistiche e morfologiche simili a quelle del territorio polacco in questione e che costituisce una delle prime città italiane che ha investito sul sistema di raccolta differenziata dei rifiuti. Sistema che oggi, dopo oltre un ventennio, continua ad essere utilizzato con successo e costantemente implementato e perfezionato.
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