La “Valbossa in rosa” fa territorio e prevenzione
"Prevenire è vivere". Presentata questa mattina - sabato 8 ottobre - la quarta edizione della grande manifestazione coinvolgerà 24 Comuni, uniti nel segno della prevenzione del tumore al seno
Per il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno la Val Bossa torna a tingersi di rosa e a organizzare un ricchissimo programma di eventi di sensibilizzazione che quest’anno coinvolgerà ben 24 Comuni del Varesotto, con l’aggiunta proprio nelle ultime ore di Mercallo tra i soggetti – tra enti e associazioni – coinvolti nella grande kermesse “Valbossa in rosa”.
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Dal Lago di Comabbio (Ternate, Vergiate, Mercallo) a quello di Varese (Azzate, Bodio Lomnago, Buguggiate), la quarta edizione della serie di manifestazioni è già stata denominata “l’edizione dei record” grazie ai suoi 17 eventi che avranno il via domani mattina (domenica 9 ottobre) a Sumirago, dove partirà un percorso di quasi 7 chilometri “in rosa”, il colore della prevenzione (qui l’articolo di VareseNews con il programma completo).
«Un’emozione vedere come in appena quattro anni la manifestazione si è allargata da 8 a 23, 24 comuni» spiega Adalisa Corbetta, la presidente di IN Valbossa, l’associazione organizzazione dell’evento. A lei l’onore di inaugurare la giornata di presentazione a Azzate. Nella suggestiva “location” di Villa Ghiringhelli – decorata “in palette rosa” per l’occasione – stamane si sono infatti radunati tutti i soggetti coinvolti che, tra convegni, concorsi fotografici e castagnate degli alpini, ospiteranno le iniziative a favore all’Istituto Carlo Besta di Milano dopo aver donato più di 300 visite senologiche negli ultimi quattro anni, perché «prevenire significa vivere».
Particolarmente sentito è stato l’intervento del dottore Franco Angiolini, che ha raccontato la propria esperienza: «Ogni donna che accogliamo in ospedale non è un numero, ma una piccola parte della nostra vita. Le tante testimonianze, l’affetto delle pazienti è una spinta ad andare avanti che mi dà la capacità e la forza di stare vicino alle donne che soffrono. Mi dà fastidio che da quando in sala bisogna portare la mascherina non possiamo più vedere l’espressione della persona a cui sto facendo l’esame. Per me è qualcosa di impressionabile guardare negli occhi, notare i movimenti del viso delle pazienti. L’immersione è totale, non bisogna stare vicino alle donne con la bravura professionale, ma anche con l’umanità e con l’affetto. Ancora oggi vedo arrivare delle donne con dei tumori che sono molto avanzati, succede per paura, perché ancora si preferisce tenerlo nascosto. Ma il tumore alla mammella oggi si può curare se preso all’inizio: dai 35 anni in su è fondamentale fare la mammografia. Grazie poi alla diagnosi precoce oggi quando facciamo la biopsia abbiamo tutto il quadro del tumore e siamo a conoscenza del cammino che ci sarà da percorrere. Un cammino ben stabilito e di terapia può diventare così una “piccola salita in collina” anziché una scalata al K2, ovvero quando il tumore è purtroppo fase avanzata».
In particolare, l’edizione del 2022 sarà dedicata alla biologa Pia Bernasconi, responsabile del laboratorio di Immunopatologia molecolare e cellulare, scomparsa proprio a causa di un tumore al seno e ricordata oggi dalla sorella Giusy. Alla biologa sarà dedicato l’incontro “Passione, ricerca, coraggio: la formula della felicità di Pia Bernasconi”, convegno che si terrà mercoledì 26 ottobre in sala consiliare ad Azzate.
«Valbossa in rosa è la dimostrazione della forte connessione tra gli enti locali, le associazioni e la comunità, un grande sforzo collettivo che punta a salvare la vita delle persone, perché questo è il significato della prevenzione – commenta Emanuele Monti, presidente della commissione sanità di Regione Lombardia, oggi ospite -. Insieme il progetto è diventato grandissimo e possiamo dire con orgoglio che si tratti di una delle iniziative più rilevanti di tutta la Lombardia su questo importante tema».
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