“Lasciamo i docenti nelle classi dove insegnano”: la petizione per evitare i trasferimenti a novembre
Con la fine del concorso bis sono state assegnate le cattedre ai vincitori che devono lasciare gli incarichi attuali e iniziare nelle classi di destinazione. Una situazione che due docenti definiscono penalizzante per gli studenti

“Lasciamo i docenti vincitori di concorso nelle sedi assegnate a settembre”. Sembra essere una richiesta logica e invece la legge prevede altro.
È, infatti, previsto che i vincitori del concorso bis si spostino a novembre nella sede che viene fissata, al termine delle procedure burocratiche. Con buona pace di chi l’anno lo aveva già iniziato il 14 di settembre in un’altra scuola e ora deve traslocare lasciando gli studenti a un altro insegnante e subentrando a un collega nella classe di destinazione.
Il meccanismo, che non è nuovo e risponde alla normativa, viene messo in discussione da due professoresse di scuola superiore che hanno lanciato una petizione on line chiedendo di “lasciare i docenti dove stanno”. La richiesta ha presto ottenuto 200 firme a supporto e questo pomeriggio, mercoledì 26 ottobre alle 16, saranno a Milano davanti all’Ufficio scolastico della Lombardia attualmente retto dal sostituto, visto che la dirigente, Augusta Celada, è andata in pensione il 31 agosto scorso e si attende la nomina del successore dal Ministro appena nominato.
Le insegnanti chiedono un po’ di flessibilità, almeno per questo anno già avviato: « Si è da poco concluso il concorso straordinario bis che prevede, per i vincitori, l’assegnazione di una scuola tra quelle che sono state appositamente accantonate e che ad oggi sono coperte da docenti con contratto fino ad avente diritto. Con l’inizio del mese di novembre i vincitori del concorso dovranno abbandonare le scuole dove stanno attualmente insegnando per prendere servizio in quelle a loro destinate. In questo modo si arrecherebbe un gran danno agli studenti che dopo 2 mesi di scuola hanno potuto conoscere il docente e creare un rapporto con quest’ultimo.
L’insegnamento deve avere a cuore il benessere dell’alunno e la sua formazione ma così facendo il danno maggiore sarebbe proprio per gli allievi».
Le due professoresse di scuola superiore si rifanno a una decisione presa da Piemonte e Lazio dove è concessa la possibilità ai vincitori di concorso di rimanere nella sede dove stanno lavorando: « La Lombardia, purtroppo non contempla tale eventualità» e questo forse proprio per la mancanza di un dirigente nominato dal Ministero.
«Per far sentire la nostra voce – dicono che le professoresse di scuola superiore- abbiamo anche scritto una petizione sperando di venire ascoltati. Inoltre, mercoledì 26/10 alle 16 scenderemo in piazza, davanti la sede dell’ufficio scolastico regionale a Milano, per chiedere al dirigente tecnico con funzioni ispettive e di consulenza, Mario Bruschi, di concederci un incontro per esporgli le nostre richieste e per comprendere le ragioni che giustificano una scelta che lede il diritto all’istruzione dei ragazzi.
Ieri abbiamo creato una petizione al link: https://chng.it/X8TF9MDyyF dove abbiamo già raccolto quasi 200 firme, a prova che il problema sembra essere condiviso da molti»
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