Meno emissioni e più risparmio: al Comi di Luino riparte l’impianto a cippato
Dopo circa due anni, grazie al Tavolo per il Clima, la Fondazione tornerà ad essere riscaldata grazie a un impianto a cippato: una fonte energetica rinnovabile costituita da materia prima locale, cioè legno ridotto in scaglie
(A cura del Laboratorio Energia del Tavolo per il Clima di Luino)
Al Mons. Comi di Luino riparte l’impianto a cippato.
In piena crisi energetica, dovuta alla nostra dipendenza dal gas russo e alla guerra in Ucraina, questa notizia potrebbe sembrare scontata; in realtà è la conclusione di un percorso iniziato il 9 settembre 2021, quando il Laboratorio Energia del Tavolo per il Clima di Luino ha incontrato la Direzione Generale del Mons. Comi per capire come mai l’impianto a cippato, che da 12 anni riscaldava tutto l’edificio del Mons. Comi, fosse stato dismesso nell’agosto 2020 per passare ad un impianto a gas metano.
Questa scelta era subito apparsa incomprensibile sia per motivi economici sia per motivi ambientali: passare al gas metano ha comportato un amento annuo di emissioni di gas ad effetto serra pari a 178 tonnellate nel nostro territorio. Per avere un confronto, gli edifici comunali di Luino, comprese tutte le scuole, le palestre, i palazzi comunali ed altri servizi emettono in un anno circa 400 tonnellate di gas ad effetto serra.
Nei nostri incontri con la Direzione del Mons. Comi abbiamo dapprima cercato di raccogliere i dati per fare una corretta valutazione tecnica ed economica dell’impianto di riscaldamento. Da questa valutazione è apparso evidente che gli aumenti di costo dell’impianto a cippato negli ultimi anni (2017-2019) erano dovuti prevalentemente a consistenti perdite di acqua calda negli impianti. Ma il passaggio al gas, dopo aver risolto i problemi delle perdite, non ha comunque comportato una riduzione di costi dell’energia prodotta rispetto al cippato.
Del resto basta osservare il grafico, pubblicato da AIEL nell’aprile 2022, visionabile cliccando qui, che rileva come l’aumento negli ultimi anni del costo dell’energia primaria prodotta dai combustibili fossili (in particolare il gas naturale) sia considerevole, mentre il costo delle biomasse legnose risulta molto stabile.
Il Laboratorio ha quindi sollecitato la Direzione del Mons. Comi a ripristinare l’impianto a cippato suggerendo alcuni miglioramenti tecnici volti a garantire una gestione ottimale degli impianti. Tra questi, la sostituzione del misuratore di energia e l’inserimento di un contatore per la misurazione della portata di acqua entrante nell’impianto a cippato, al fine di individuare immediatamente la presenza di perdite.
La Direzione del Mons. Comi ha prontamente deciso di attuare le modifiche suggerite e, finalmente, nel mese di ottobre si è riattivato l’impianto a cippato. Questo, oltre che a determinare un innegabile vantaggio sulla salute di tutti noi – grazie alla diminuzione di emissioni di CO2 – eviterà al Comi di Luino i pesanti aumenti del costo del gas che in molte RSA hanno fatto lievitare le rette degli ospiti.
Questo risultato è solo il punto di partenza di un progetto molto più amplio proposto dal Tavolo per il Clima, cioè la realizzazione di una filiera corta del cippato volta ad incentivare una gestione sostenibile del nostro patrimonio boschivo, che risulta spesso trascurato ed abbandonato con conseguenti rischi di incendi e dissesti idrogeologici, e a creare nuovi posti di lavoro per i giovani.
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