Il quadro allarmante delle Rsa di Uneba Varese: «Ogni giorno 10 euro in più ad ospite»

L'assemblea annuale dell'organizzazione che riunisce centinaia di residenza socio-assistenziali ha affrontato i temi caldi della mancanza di personale e del caro energia

assemblea uneba 2022

È un quadro che va oltre la preoccupazione quello dipinto questa mattina, martedì, dalle rsa della provincia di Varese associate ad Uneba Varese durante l’assemblea annuale che fa il punto della situazione di oltre 50 strutture sparse su tutto il territorio. L’appuntamento si svolge ogni anno nella sala conferenze della Liuc dove è presente anche un osservatorio dedicato al settore.

La prima di Luca Trama da presidente

Il nuovo presidente Luca Trama ha introdotto brevemente gli ospiti mettendo sul tavolo il tema forte: «Più che di caro energia parlerei, ormai, di caro tutto. Aumentato non solo il costo dell’energia ma anche presìdi, medicinali, lavanderie. Le soluzioni non si troveranno questa mattina ma è bene che se ne parli e che si faccia capire come, dopo i due anni di covid, oggi le Rsa si trovano ad affrontare una nuova crisi». E già si sta facendo sentire sulle rette con un aumento medio dei costi di circa 10 euro al giorno per ospite.

Situazione più difficile del 2020, serve la libera professione sanitaria

Il consigliere regionale, a capo della Commissione Sanità, Emanuele Monti ha portato sul tavolo la proposta presentata in Senato: «Il dialogo stato regioni deve tenere conto dei problemi reali come quello della libera professione che abbiamo sottoposto al Senato. Stiamo vivendo un momento gravissimo dal punto di vista economico ma non è così chiaro all’opinione pubblica. Siamo in una situazione più difficile di quella del 2020. Si sta studiando con la giunta regionale di mettere risorse a disposizione perchè bisogna fare di più di quello che si è fatto fino ad oggi e al governo chiediamo di mettere risorse subito perché i costi di questa crisi non possono essere ribaltati sulle famiglie».

Monti spiega la proposta di legge che ha presentato: «Chiediamo la possibilità della libera professione sanitaria. In primis per gli infermieri. Abbiamo professionisti di valore che sono bloccati a 36 ore settimanali e poi dobbiamo andare a cercare figure professionali ai quattro angoli del pianeta. L’obiettivo è togliere burocrazia senza costi per lo Stato. C’è la nostra proposta depositata a Roma, si spera di approvarla entro prossima legge bilancio altrimenti l’anno prossimo qui siederanno la metà dei dirigenti presenti oggi».

Manca il sostegno dello Stato

Ad esprimere la maggior preoccupazione è Franco Massi, presidente nazionale di Uneba: «L’iniziativa di Monti al Senato è molto positiva ma sono molto preoccupato. Siamo ancora in vigilanza Covid e nel decreto aiuti ter chiederemo il credito d’imposta anche per onlus e fondazioni. Le famiglie sanno che vanno ritoccate le rette ma siamo ad un livello di 10 euro in più al giorno. È necessario il recupero di una parte di queste risorse attraverso il decreto aiuti ter e il fondo sanitario regionale». Monti ha poi ricordato che una parte dei fondi Pnrr potrà essere utilizzato per i vari distretti: «Teniamolo presente come buona base di partenza».

Massi si sofferma sul fatto che il 50% posti letto delle rsa sono no profit, «questo è servizio pubblico. Nelle Rsa dobbiamo tenere minimo 22,5 gradi all’altezza di un metro, questo ha un costo energetico non indifferente. Dobbiamo garantire questa temperatura anche se significa salasso».

Svizzera e concorsi del 2020 hanno svuotato le Rsa di personale

Aurelio Filippini, presidente degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della provincia di Varese mette in luce il dato della mancanza di figure professionali: «La carenza di personale è causata anche dalla vicinanza di questo territorio con la Svizzera (che offre salari decisamente migliori, ndr). Tra 2021 e il 2022 il 5% dei professionisti sanitari si è spostato oltre confine. Un altro danno è stato fatto con i concorsi del 2020 che hanno tolto ulteriori risorse alle Rsa. In questo caso la colpa è stata anche del pubblico» poi ha annunciato che a breve partiranno i corsi di formazione per Oss».

Penalizzati dalla riforma del terzo settore

Infine c’è stato l’intervento di Marco Petrillo, presidente vicario di Uneba Lombardia: «Le Rsa sono state fortemente penalizzate dalla riforma del terzo settore. Non possiamo essere equiparati alle imprese e non possiamo accedere ad una fiscalità di vantaggio come il credito d’imposta nonostante prestiamo servizi per anziani e minori. A fronte di 1,2 miliardi di perdite complessive il governo ha messo 170 milioni di euro nel decreto aiuti ter, briciole. Non possiamo neanche partecipare ai bandi europei con contributo diretto perchè non veniamo riconosciuti come imprese».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Ottobre 2022
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