Il rifugio dei senza tetto di Busto Arsizio intitolato a Franco Mazzucchelli: «Sarà ampliato entro Natale»
Al farmacista e benefattore bustocco, scomparso a marzo del 2021, è stato tra i principali fautori di questa struttura che ora verrà dotata anche di locali docce e mensa
Il giorno dell’intitolazione del rifugio per senza tetto alla stazione delle Ferrovie dello Stato di Busto Arsizio a Franco Mazzucchelli non è stato scelto a caso. La targa è stata scoperta dalla moglie Maria e dal figlio Ettore proprio oggi, 4 ottobre, giorno dedicato a San Francesco mentre al Museo del Tessile si radunavano i campioni della gara internazionale di ciclismo Tre Valli Varesine, sua grande passione.
L’intitolazione del rifugio che dà un riparo ai clochard della città è lì a ricordare che fu proprio il noto farmacista scomparso il 3 marzo del 2021 a volerlo più di tutti, insieme al club Lions Tosi Ravera che mise a disposizione i fondi per allestirlo.
Così lo ha ricordato l’assessore ai Servizi Sociali Paola Reguzzoni: «Diamo il nome ad un’iniziativa che il dottor Mazzucchelli ha sempre avuto nel cuore. In via Roma (sede dei servizi sociali, ndr) molti lo ricordano quando, da assessore, apriva il portafoglio e cacciava soldi di tasca sua. Non si tirava mai indietro. Con orgoglio e felicità oggi gli intitoliamo il rifugio della speranza. Prima di Natale sarà pronto anche l’ampliamento con docce e mensa. Abbiamo il progetto esecutivo, manca l’ok di Rete Ferroviaria Italiana ma confido in una soluzione positiva a breve».
Poche ma sentite ed emozionanti le parole di Maria, la moglie: «Siamo qui per dire grazie all’amministrazione. Questo è uno degli ultimi suoi progetti. Oggi è San Francesco e speriamo che ci metta una mano sopra e ci aiuti a completarlo». A seguire è intervenuti il figlio Ettore che oggi porta avanti la farmacia: «Pochi giorni prima di lasciarci aveva nel cuore questo progetto. Sono orgoglioso e grato alla città di Busto. Grazie papà per quello che hai fatto».
Alla cerimonia è intervenuto anche il sindaco Emanuele Antonelli: «Conosco tutti quelli che stanno aiutando qui. Franco mi ha fatto tantissime telefonate per questo progetto e sono contento che funzioni grazie anche all’importante rete di volontariato di Sos Stazione. Franco era un osso duro ma aveva un cuore caldissimo e rivedo in Paola Reguzzoni queste caratteristiche perchè per guidare quell’assessorato bisogna essere così, serve avere scorza e cuore. Oggi c’è anche la Tre Valli e lui era un grande appassionato di ciclismo».
In conclusione, prima della benedizione di Frate Pietro, ha parlato il presidente del Lions Club Tosi Ravera, Ercole Milani: «Continueremo a stare al fianco dell’amministrazione per intervenire nuovamente in memoria di Franco».
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