Il segretario PD: “Gli elettori di Varese più della media nazionale, sulle prossime elezioni si può fare molto”
Dopo le elezioni politiche, le sfide non si fermano: abbiamo provato a chiedere di più a Luca Carignola, segretario cittadino del PD
La prima assemblea degli iscritti PD della sezione della città di Varese post elezioni è stata serena: con la sensazione di avere fatto tutto il possibile, e di avere ottenuto anche più della media, sia provinciale che nazionale. Ora le sfide non si fermano: abbiamo provato a chiederlo a Luca Carignola, segretario cittadino del PD.
Come è andato il primo incontro post elezioni?
«Siamo usciti dalla sala più rinfrancati di quando siamo entrati. Abbiamo valutazioni sostanzialmente concordi su quello che accaduto: siamo rammaricati ovviamente del risultato, ma non ci sono punti di vista così differenti. Il punto di partenza è che noi non abbiamo vinto negli ultimi 10 anni, ma ci siamo anche trovati spesso in condizioni dure per il paese. A questo poi si sono sommati anche errori di contingenza: come per esempio non avere stretto alleanze con altre forze a noi vicine».
Cosa pensate delle alleanze mancate?
«Le scelte di Letta quest’estate sono state condivise da tutto lo Stato Maggiore, non si può dare la responsabilità solo a lui. Però sarebbero bastati, se non accordi di Governo, anche degli accordi elettorali. Non è successo niente, con il risultato che si è poi giocato a fare la guerra al PD, anche da quelli che sarebbero stati potenziali alleati».
Varese ha presentato diversi giovani alle politiche…
«Questa campagna elettorale dimostra che a Varese il PD ha una classe dirigente di qualità, che può essere asse portante del partito nel prossimo futuro. I giovani Capriolo, Cauzzo e Langè erano assolutamente all’altezza: abbiamo dimostrato di avere delle risorse importanti»
Cosa vi aspettate dal congresso?
«Il congresso è il momento di confronto principale all’interno di una organizzazione partitica. Per noi ha un significato importante, che va a definire la attività politica della nostra comunità organizzata. Questo è un congresso atteso, non straordinario, si tratta solo di capire se verrà anticipata la scadenza naturale o no. Serve per definire tempi, obiettivi, profilo. Ma non dobbiamo certo ripartire da zero».
Magari è presto per fare nomi per il nuovo segretario. Se ne può tracciare però un identikit?
«Sabato non abbiamo parlato di nomi, ma il messaggio che esce forte è una spinta unitaria. Pensiamo di avere lavorato bene in questi anni, siamo un circolo in salute, abbiamo iscritti nuovi, prova di vicinanza all’elettorato. Il nome sarà conseguenza di un percorso, che si auspica sia unitario».
Come commenta l’andamento del PD a Varese invece, è andata bene, no?
«Siamo sopra la media provinciale nettamente, e anche e sopra la nazionale, è una soddisfazione per noi. I risultati dicono che siamo in buona sintonia con l’elettorato, questo deriva dal fatto che abbiamo le orecchie ben aperte rispetto alla comunità e abbiamo una prospettiva di sviluppo nei territori. Sappiamo comunque di non essere autosufficienti: quindi abbiamo disponibilità d’ascolto non solo sulle forze civiche ma anche su quelle che guardano al centrosinistra».
Ora su cosa vi preparate?
«Noi siamo già proiettati sia sulle provinciali, anche se sono un elezione di secondo livello, che sulle regionali: ci sono i presupposti per avere dei risultati. Questa tornata è stata negativa ma non disastrosa, e Varese sulle prossime elezioni può fare molto»
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