Spi Cgil: “Centinaia di cittadini chiedono assistenza per il mancato pagamento del ticket”
Il sindacato chiede alla Regione di avviare subito il percorso necessario per arrivare entro fine 2022 ad una ulteriore proroga della norma e di rivedere il meccanismo delle autocertificazioni
Il sindacato dei pensionati della Cgil si rivolge nuovamente a Regione Lombardia sul tema delle contestazioni per mancato pagamento del ticket sanitario. La L.R. 17 dell’8 agosto scorso si è rivelata purtroppo tardiva e lacunosa, nonostante i numerosi solleciti che lo Spi Cgil Lombardia aveva inoltrato all’Assessorato al Welfare e le continue rassicurazioni da parte dello stesso Assessore e di altri Consiglieri di maggioranza.
«Stiamo assistendo ad una applicazione non uniforme della norma che consente di sanare il contenzioso evitando il pagamento della sanzione a seconda del diverso territorio di competenza delle Ats – dichiara Federica Trapletti della segreteria regionale dello Spi Cgil Lombardia – La questione riguarda aspetti sostanziali come, ad esempio, la possibilità di rateizzare l’importo dovuto o le modalità di applicazione del ravvedimento operoso».
Sono centinaia, infatti, i cittadini che da mesi stanno affollando le sedi del sindacato per chiedere spiegazioni ed assistenza, spesso mostrando cartelle di importi ben superiori al migliaio di euro che si aggiungono al dramma dei rincari energetici. «Inoltre, la legge, emanata con quasi un anno di ritardo, ha lasciato scoperte e senza speranza centinaia di famiglie che avevano ricevuto il verbale di contestazione nel secondo semestre del 2021 o che hanno già pagato l’importo comprensivo della sanzione nei primi sette mesi del 2022. Questo sta creando condizioni di disparità inaccettabili» prosegue Trapletti.
«È chiaro che il sistema attuale di attribuzione dei codici di esenzione non funziona ed è impensabile poter gestire una tale mole di contenzioso anche per gli anni futuri visto che, tra le altre cose, le disposizioni contenute nella legge scadono a fine anno. È necessario che Regione Lombardia avvii fin da subito il percorso necessario per arrivare entro fine 2022 ad una ulteriore proroga della norma e che riveda il meccanismo delle autocertificazioni. Serve un’altra modalità che eviti inutili contenziosi dovuti ad errori o disinformazione».
La situazione è particolarmente confusa. Valerio Zanolla, segretario generale dello Spi Cgil Lombardia dichiara: «Ci sono tanti metodi per mettere le mani nelle tasche dei cittadini, ma Regione Lombardia ha scelto la maniera più vergognosa, tormentare le persone malate che hanno bisogno di cure. Da una parte costringendole – a causa delle lunghe liste di attesa – a ricorrere al pagamento delle strutture private, dall’altra confondendo le norme per chi vuole avvalersi, per libera scelta o per necessità, della sanità pubblica, rendendo quasi impossibile per le persone conoscere i propri diritti nel sistema sanitario lombardo»”
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