Accordo tra Confindustria Varese e Intesa Sanpaolo per sostenere la finanza delle famiglie
Dal sostegno alle neomamme all'educazione scolastica dei figli, dalla pensione anticipata all'assistenza per le gravi disabilità. Un pacchetto di finanziamenti a tassi bassi e rate sostenibili
Se è vero che ci aspettano tempi non facili, per tutte le turbolenze che stanno facendo oscillare l’economia globalizzata, c’è un’urgenza che deve preoccupare più di altre: la coesione sociale. Il protocollo sottoscritto da Confindustria Varese e Banca Intesa Sanpaolo è un segnale forte che va nella direzione di un welfare più inclusivo e una finanza più giusta nei confronti di famiglie e lavoratori.
Il protocollo contiene obiettivi molto concreti come favorire la genitorialità e le neomamme, la conciliazione lavoro, famiglia e tempo libero, sostenere gli studenti nel loro corso di studi a ogni livello, aiutare chi è in prossimità della pensione ma non può raggiungerla anticipatamente perché disoccupato, dare un aiuto a chi assiste famigliari con disabilità grave. «Le opportunità di finanziamento proposte sono coerenti e in linea con gli obbiettivi del nostro progetto People, l’impresa di crescere insieme – ha detto Roberto Grassi, presidente di Confindustria Varese – che ha il doppio obiettivo di rendere le nostre imprese realtà sempre più inclusive e il nostro territorio sempre più attrattivo in termini di persone e talenti, soprattutto giovani».
COME FARE AD OTTENERE I FINANZIAMENTI
I lavoratori, gli studenti e le mamme interessati a questi finanziamenti potranno andare direttamente in una filiale di Intesa Sanpaolo, che ha già iniziato l’attività di formazione dei suoi lavoratori, o rivolgersi al responsabile del welfare aziendale. Un aspetto strategico di questa iniziativa è dunque la comunicazione per raggiungere imprese e dipendenti destinatari dell’accordo.
Confindustria Varese inizierà già nei prossimi giorni a fare incontri e webinar per far conoscere gli strumenti oggetto dell’accordo. «Al centro del progetto People c’è la persona – ha sottolineato Mauro Vitiello, vicepresidente di Confindustria Varese e ambasciatore del progetto – che è l’asset più importante di un’azienda. Con questi finanziamenti mirati le imprese potranno integrare i propri piani di welfare aziendale con nuovi strumenti. Alcune aziende hanno già manifestato la volontà di farlo predisponendo risorse per coprire a vantaggio dei dipendenti i già bassi interessi sui finanziamenti».
BANCA INTESA E FUND FOR IMPACT
Banca Intesa attraverso Fund for Impact mette a disposizione 300 milioni di euro risorse che permetteranno di erogare credito con una leva pari a 1,5 miliardi di euro. «Questo accordo punta a coinvolgere tutti e a non lasciare indietro nessuno – ha detto Alfonso Tentori, direttore commerciale imprese di Intesa Sanpaolo – Si dà finanza a chi ne ha bisogno a tassi contenuti. Nella congiuntura attuale il welfare è un elemento fondamentale per la responsabilità sociale che aiuta ad aumentare la competitività delle aziende in chiave Esg».
Lorenzo Mancini, della direzione Impact di Intesa SanpaoloI DETTAGLI DEI SINGOLI FINANZIAMENTI
Lorenzo Mancini, della direzione Impact di Intesa Sanpaolo, è entrato nel dettaglio dei quattro strumenti. Con “mamma@work” si dà un prestito a condizioni agevolate per avere un sostegno per conciliare la vita famigliare e professionale nei primi anni di vita dei figli. Il finanziamento “Per merito” offre un prestito fino a un massimo di 50mila euro con un tasso di interesse pari all’1,50% senza bisogno di garanzia patrimoniale ai giovani che vogliono frequentare università, master o corsi post diploma. La restituzione è prevista due anni dopo il conseguimento del titolo di studio.
“Obiettivo pensione” prevede un prestito fino a 70mila euro per i disoccupati a cui mancano non più di tre anni e non meno di sei mesi per andare in pensione, risorse che permetteranno di versare i contributi necessari al raggiungimento della pensione Inps. Una volta ottenuta la pensione il beneficiario potrà rimborsare l’importo in un’unica soluzione con la cessione del quinto della pensione per un periodo massimo di dieci anni, oppure con prestito personale di pari durata. Infine, “Per avere cura” è il finanziamento di 4mila euro, con una durata massima di 15 anni, che viene dato al lavoratore a cui è stata riconosciuta una disabilità grave in base alla legge 104 del 1992 o al lavoratore caregiver che assiste un familiare.
«Con questi strumenti – ha concluso Mancini – la banca si mette a disposizione della società attraverso il credito, il mezzo più rischioso. Ma stiamo parlando del futuro delle persone, dei loro sogni e del loro desiderio di realizzarsi. Ecco perché lo facciamo con l’obbiettivo della massima inclusione, riducendo con tassi bassi e rate sostenibili la discriminazione all’accesso».
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