Ad Azzate la storia di Giuseppe, 21 anni, vittima del “male di vivere”
Mercoledì 23 novembre alle ore 20.30 incontro nella Sala Consiliare con Marco Termenana, padre di Giuseppe, autore di "Mio figlio. L'amore che non ho fatto in tempo a dirgli"

In una notte di marzo 2014, Giuseppe, 21 anni, apre la finestra della sua camera all’ottavo piano dell’appartamento in cui vive a Milano con la famiglia, e si lancia nel vuoto.
Lascia una lettera in cui si legge: “Ho sempre odiato il mio lato maschile, mi sento più femmina da sempre”. Ed è da questa lettera che il padre, partendo a ritroso da quella notte maledetta, scrive il racconto della vita del figlio. Nasce così “Mio figlio. L’amore che non ho fatto in tempo a dirgli”.
L’autore Marco Termenana, padre di Giuseppe, sarà ospite mercoledì 23 novembre alle ore 20.30 di un incontro organizzato dal Comune di Azzate, nella Sala Consiliare in via Castellani 1.
All’incontro prenderanno parte anche gli psicologi dottor Paolo Arru e dottoressa Chiara Odobez dello “Sportello Delfino”.
Oltre che la presentazione di un libro, l’incontro vuole essere un momento di riflessione tra l’autore e tutti quegli adulti che, in vari ruoli, mettono al centro l’educazione delle giovani generazioni.
Marco Termenana (nella foto sotto), il nome è uno pseudonimo, sullo stesso argomento, ha già pubblicato “Giuseppe”. I romanzi sono ispirati proprio al suicidio di Giuseppe, il figlio ventunenne.
Senza mai cedere alla retorica, la storia racconta il mal di vivere di chi si è sentito sin dall’adolescenza intrappolato nel proprio corpo: la storia di Giuseppe è infatti anche la storia di Noemi, alter ego femminile, che assume contorni definiti nella vita dei genitori solo nel momento in cui si toglie la vita.

Pagina dopo pagina, si compone la storia di un hikikomori (isolamento mortale) che sfocerà in un transessualismo mancato, di fronte al quale il padre e la madre, benché costantemente presenti e
dediti alla famiglia, sono disarmati e non sanno come comportarsi.
“Mio figlio” è stato accolto con favore dalla critica letteraria e proprio il mese scorso ha festeggiato il trentunesimo riconoscimento in sedici mesi.
«Il libro si pone l’obiettivo di migliorare il dialogo genitori/figli e di entrare soprattutto in quelle famiglie in cui ci sono casi di hikikomori: parlarne può dare un po’ di sollievo – spiega Claudia Miterangelis che ha voluto questo evento – L’autore stesso ribadisce che tramite la sua diffusione, ha intrapreso una lunga e impegnativa battaglia per evitare che altri genitori si possano ritrovare nel dolore in cui è precipitato a causa del gesto estremo compiuto da Giuseppe.
Per questo, come amministratori pubblici abbiamo sentito la responsabilità di sostenere questa iniziativa a favore del nostro territorio».
Introdurrà la serata di mercoledì 23 novembre il sindaco Gianmario Bernasconi, coadiuvato dall’Assessore alla Cultura Enzo Vignola e dal Consigliere Comunale Claudia Miterangelis.
Modera Roberta Bertolini giornalista di “Varesenews”. L’iniziativa ha il sostegno delle tre Associazioni di genitori, “Insieme per la Scuola”, “Genitori Scuola dell’Infanzia” e “Scuola Primaria”.
IL PROGETTO DELFINO
Il progetto Delfino AscoltaGiovani è attivo sul territorio dei 13 Comuni dell’Ambito Territoriale di Azzate dall’anno 2003.
E’ stato avviato su iniziativa dei Sindaci e il Comune di Azzate è l’Ente capofila dell’Ambito.
E’ un servizio di supporto psicopedagogico al quale possono accedere ragazzi e genitori che si trovano ad affrontare i problemi degli adolescenti e dei giovani.
La sede è ad Azzate. Vengono offerti colloqui con un esperto che, muovendosi nel pieno rispetto dell’autonomia individuale, aiuta le persone ad affrontare particolari momenti di difficoltà e di crisi. L’intento è quello di offrire un servizio qualificato, vicino, di facile accesso e riservato.
Lo sportello è gestito da professionisti laureati in psicologia con alto livello di professionalità e competenza nel settore, con la supervisione di un responsabile scientifico, la dottoressa Eugenia Trotti, Medico e Professore Aggregato di Psicologia Clinica presso l’Università degli Studi dell’Insubria, Dipartimento di Medicina e Chirurgia.
La prima seduta è gratuita, per le sedute successive viene richiesto un contributo di € 10 a seduta.
Per prenotare un appuntamento si può telefonare o inviare un messaggio alla segreteria organizzativa del progetto al numero 347 3288093 .
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