Varese

“Ancora in cammino Afghanistan” con il progetto fotografico di Bruno Zanzottera e Elena Dak

Appuntamento per sabato 19 novembre, alle 21, alla Sala Montanari di Varese 

19 Novembre 2022

Sabato 19 novembre, alle 21, alla Sala Montanari di Varese appuntamento con “Ancora in cammino Afghanistan: guerra e siccità sulle vie dei nomadi”, il risultato di un progetto prodotto dal fotografo Bruno Zanzottera, con la viaggiatrice, antropologa e scrittrice Elena Dak (foto sopra di repertorio).

“Dopo aver realizzato due reportage tra il 2017 ed il 2021, in India seguendo per due mesi alcune famiglie di nomadi Rabari del Gujarat e in Italia per un anno al seguito di una giovane coppia di pastori veneti con un bimbo di pochi mesi che vivono in una roulotte spostandosi quotidianamente, il nostro progetto per il 2022/2023 si è spostato in Afghanistan. Con questo progetto ci prefiggiamo di andare alla ricerca delle popolazioni ancora nomadi, di vivere dei periodi assieme a loro per osservare da vicino come creino e gestiscano la stretta relazione di adattamento al territorio sviluppando il talento dell’ascolto di esso e acuendo lo sguardo rivolto sia ai minimi particolari dell’ambiente sia alle sue dinamiche più estese, in un gioco costante di rimandi tra l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo. Il nostro lavoro intende intrecciare lo sguardo antropologico della ricerca sul campo e quello fotografico del reportage avvalendosi di un approccio aperto all’apprendimento. Uno sguardo delicato, necessario per varcare la soglia di vite altrui e di spazi da percorrere con leggerezza del passo. La penna dell’antropologo e  l’occhio del fotografo possono allearsi nel tentare di catturare il visibile e l’invisibile di tali vite in cammino.

L’Asia Centrale fu attraversata da mille genti, commerci e condottieri. l’Afghanistan è l’ombelico di questo mondo asiatico e quindi accolse tutte le traiettorie e i passi di chi percorse l’Asia, e nessuno degli invasori se ne andò mai del tutto. Lo dimostra la varietà delle fisionomie. Dopo decenni di guerra e di condizioni assai difficili, se non rischiose, per qualsiasi tipo di ricerca o missione che fosse al di fuori dei teatri di guerra o dei nascondigli dei ribelli, siamo partiti verso una delle terre nomadi per antonomasia. Superando decine di check point controllati dai nuovi talebani, dei Sandokan moderni con lunghissimi capelli corvini e kajal sugli occhi, ci siamo potuti muovere in molte regioni del centro nord alla ricerca dei nomadi Kuchi di etnia Pashtun.

In questi ultimi anni la siccità ha reso i ritmi e le strategie necessarie allo sfruttamento dei pascoli da parte dei pastori nomadi ancora più imprevedibili e caricato di maggior tensione gli storici attriti con i nomadi Hazara di etnia turco-mongola, al punto che in certe zone, controllate da questi ultimi, i Kuchi possono portare solo le greggi ma non le loro tende. Queste, le abbiamo trovate nel cuore delle montagne dell’Hindu Kush dopo ore di cammino, sugli altopiani sopra il bacino del fiume Amur Darya, tra le ciminiere delle fabbriche di mattoni e in mezzo a strade asfaltate con folte greggi e dromedari.”

Bruno Zanzottera, presente in sala, ha iniziato a fotografare da ragazzo, affascinato dal mondo celtico. Nel 1979 compie il suo primo viaggio africano, attraversando con una Peugeot 404 il Sahara fino al Golfo di Guinea. Da allora l’Africa è stata meta privilegiata dei suoi reportage fotografici, anche se non sono mancati numerosi  lavori in Asia e America latina, dove ha esplorato luoghi e popolazioni fino alle zone più remote del pianeta. Nel 2008 ha creato insieme ad alcuni colleghi l’agenzia fotografica Parallelozero (www.parallelozero.com). Collabora con numerose testate italiane e straniere, tra cui Geo France, Geo International, National Geographic Italia, Focus, Bell’Europa. E’ inviato della rivista Africa. L’antropologa e scrittrice Elena Dak è stata nostra ospite lo scorso maggio con la presentazione di “Sana’a e la notte – Il tempo fra l’incanto e la distruzione”.

5 Novembre 2022
Redazione VareseNews
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