I bambini di Cazzago Brabbia e Inarzo piantano sette ibiscus per la Giornata degli alberi
"Lo chiederemo agli alberi" il titolo della manifestazione cui hanno partecipato gli studenti della primaria pascoli e una rappresentanza delle scuole dell'infanzia di Cazzago Brabbia e di Inarzo
Sette nuovi ibiscus piantati dai bambini per la Giornata dell’albero a Cazzago Brabbia nella mattinata di oggi, 21 novembre: uno per ogni classe della primaria Pascoli di Cazzago Brabbia e Inarzo, e uno ciascuno per le due scuole dell’infanzia, “Coniugi Vanoletti Gariboldi” di Cazzago Brabbia e “Ugo Bassi” di Inarzo che hanno partecipato all’evento con la delegazione dei bambini più grandi la prima, con una rappresentanza delle insegnanti la seconda.
All’evento hanno partecipato anche il sindaco di Cazzago, Emilio Magni e la consigliera Fiorella Bernardi di Inarzo, oltre a Rossella Orsenigo, che conduce con i bambini delle elementari il laboratorio “La lingua dei nonni”.
“Lo chiederemo agli alberi” il titolo della giornata e anche quello della canzone di Simone Cristicchi intonata dai bambini della primaria per l’occasione. Gli alunni hanno preparato anche poesie e racconti per celebrare la Giornata nazionale dell’albero riconosciuta nel 2011 con la legge n 10 del Ministero dell’Ambiente e parallelamente la Festa dell’albero promossa da Legambiente dal 2008.
«Il filo conduttore che abbiamo scelto quest’anno è la poesia, l’amore per la natura uniti ai diritti – ha spiegato la coordinatrice di plesso della Pascoli, Marzia Giorgetti – proteggiamo i diritti umani e l’ambiente, seminiamo gli alberi, poniamo metaforicamente semi di pace nel rispetto della natura».
Con questo evento oltre a piantumare ogni anno diversi alberi a Cazzago Brabbia, la scuola vuole sensibilizzare i bambini al rispetto della natura e dell’ambiente in cui vivono. Per questo è stato citato durante l’evento il discorso di Wangari Maathai per il Premio Nobel per la Pace 2004: “Anche se questo premio viene assegnato a me, esso riconosce il lavoro di innumerevoli individui e gruppi in tutto il mondo che lavorano silenziosamente e spesso senza alcun riconoscimento per proteggere l’ambiente, promuovere la democrazia, difendere i diritti umani e garantire la parità fra donne e uomini. Ciò facendo, piantano semi di pace. Siamo chiamati a curare la Terra, siamo chiamati ad abbracciare l’intera creazione in tutta la sua molteplicità, bellezza e meraviglia”.
«Abbiamo bisogno di riprendere un contatto profondo con noi stessi e con la natura, con la capacità di sognare, la fiducia nella vita, l’amore per la bellezza e la poesia. Gli alberi ci insegnano che il senso della vita è dare, essere fecondi, creativi, e trarre come un buon tesoro dal cuore il bene – hanno detto le insegnanti – Con l’augurio che anche voi bambini che oggi siete come piccoli semi, possiate crescere rigogliosi, felici e liberi, proprio come i nostri alberi.
AMORE
Io e te ci somigliamo.
Siamo nati da un seme
io bimbo, tu albero
siamo cresciuti insieme.
Adesso sei più alto
e guardi il mondo in giro
mi siedo alla tua ombra
respiro il tuo respiro.
Lo dico sottovoce
e so che tu mi senti
noi siamo più che amici
io e te siamo parenti.Janna Carioli
L’alfabeto dei sentimenti
Fatatrac editore
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