Dal coro Pieve del Seprio al Giappone: la composizione di Matteo Magistrali conquista Tokyo
L'opera di Matteo Magistrali è stata interpretata dal coro diretto da uno dei più importanti direttori al mondo, il giapponese Matsushita
![coro pieve del seprio - matteo magistrali](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2022/10/coro-pieve-del-seprio-matteo-magistrali-1348461.610x431.jpg)
È cresciuto a “pane e musica”. Ha mosso i suoi primi passi da cantore nel coro fondato e diretto dal padre per poi appassionarsi a un modo di comunicare emozioni e sentimenti attraverso il pentagramma. Matteo Magistrali è appena rientrato dal Giappone dove ha vissuto una delle più grandi soddisfazioni della sua vita: seduto in platea all’Opera di Tokyo ha ascoltato uno dei più grandi direttori contemporanei di cori dirigere una sua opera, un testo commissionato dallo stesso compositore Ko Matsushita per festeggiare i suoi 60 anni. « È stata un’emozione indescrivibile – commenta Matteo Magistrali attuale direttore artistico del Coro Pieve del Seprio – Essere spettatori di un’interpretazione superlativa di un mio pezzo è un’esperienza che non si riesce a spiegare a parole».
L’importante serata, avvenuta lo scorso 14 ottobre, era la tappa finale di un percorso iniziato tempo prima, quando il maestro , per celebrare il suo 60simo compleanno, aveva contattato una ventina di compositori di tutto il mondo chiedendo di un’opera originale dedicata a questo suo traguardo: «Alla fine abbiamo risposto in 16 e sono state scelte 12 opere, tra cui la mia. Ero l’unico italiano e il più giovane di una rosa di nomi davvero molto importanti a livello internazionale. Così sono volato a Tokyo, ospite del maestro. Ho vissuto una settimana di preparativi, di prove fino all’evento avvenuto all’Operà, esaurita da giorni e seguita in diretta streaming in tutto il mondo. Ko Matsushita è un dei più stimati e conosciuti compositori per coro al mondo, una celebrità nel suo paese».
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Per Matteo Magistrali è stato il tanto atteso riconoscimento per un impegno che porta avanti da anni: « La passione è nata grazie a mio padre che mi ha trasmesso l’amore per il coro. Ho imparato a suonare il piano ma presto ho capito che la mia strada era la scrittura musicale, opere per coro, sia sacre sia profane».
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Prende due diplomi, entrambi con lode, di composizione e di direzione corale al conservatorio Verdi di Milano e poi prosegue con masterclass e concorsi: «Nel nostro paese, però, è difficile farsi strada per questo ho trovato più semplice farmi apprezzare all’estero. In Giappone ho partecipato a un concorso per compositori: ho inviato la mia opera che è stata subito apprezzata. È così che ho conosciuto il maestro Matsushita. Credo che nel mio futuro ci saranno gli Stati Uniti: l’esperienza in Giappone mi ha aperto gli occhi. In questo paese c’è poco spazio per chi compone musica mentre negli USA c’è maggiore attenzione, più sensibilità. E se non sai l’America, sarà qualche altro paese che ha maggior attenzione verso i compositori . Ho capito che fuori dall’Italia ci sono opportunità. Ed è tempo di coglierle».
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