Ex Isotta Fraschini di Saronno, il Comune al lavoro per non perdere l’occasione Brera
Il primo cittadino di Saronno si è detto "sorpreso" delle accuse rivolte all'amministrazione comunale da Giuseppe Gorla, AD di Saronno Città dei Beni Comuni. "Il proprietario ci dica se vuole continuare su questo progetto o se ha qualche dubbio"
Arrivano dopo sei giorni le precisazioni dell’amministrazione comunale di Saronno sulle dichiarazioni rilasciate a Radiorizzonti in Blu da Giuseppe Gorla, amministratore delegato di Saronno – Città dei Beni Comuni. Lo scorso 3 novembre Gorla aveva riferito alla radio locale delle proprie difficoltà, in qualità di investitore, ad avere un dialogo collaborativo con l’amministrazione comunale della città in merito al progetto di rigenerazione urbana dell’ex Isotta Fraschini e allo stallo in cui, conseguentemente, si troverebbe il progetto che prevede di portare a Saronno laboratori, studenti, artisti e professori dell’Accademia delle Belle Arti di Brera di Milano.
Presenti questa mattina in Municipio il sindaco Augusto Airoldi e il dirigente dell’ufficio Urbanistica Ambrogio Mantegazza (nella foto di copertina), che hanno presentato rispettivamente le proprie ragioni politiche e quelle tecnico-amministrative sulla questione. Davanti a loro una platea composta dalla Giunta comunale al completo, con anche presenti il presidente del Consiglio comunale Pierluigi Gilli, il segretario del Partito Democratico cittadino Lazzaro Rino Cataneo, il consigliere comunale Simone Galli e la consigliera di Obiettivo Saronno Cristiana Dho, ex consigliere incaricato sulla questione ex Isotta.
«Confermiamo senza ombra di dubbio l’interesse di questa amministrazione per il processo di rigenerazione urbana, di cui il terreno dell’ex Isotta Fraschini è la parte preponderante» ha esordito il sindaco Airoldi, attribuendo al progetto nel suo complesso sia il compito di ricucitura della città con il quartiere Matteotti sia tra le due parti di città divise dalla ferrovia, oltre alla messa a disposizione alla cittadinanza dell’ampio parco urbano previsto nel progetto.
Il sindaco ha dichiarato da una parte la disponibilità dell’amministrazione comunale a proseguire la collaborazione con Saronno Città dei Beni Comuni e dall’altra ha parlato dei rapporti esistenti con la presidente dell’Accademia di Brera Livia Pomodoro: «Per fugare qualsiasi potenziale dubbio nei prossimi giorni contatterò la presidente Pomodoro, confermando l’interesse dell’amministrazione comunale a che l’Accademia di Brera possa venire a Saronno».
Airoldi ha quindi ribadito l’interesse dell’amministrazione comunale da lui presieduta perché il progetto che porterà Brera a Saronno prosegua, «tocca al proprietario dell’ex Isotta Fraschini confermare la propria posizione, ci dica se vuole continuare su questo progetto o se ha qualche dubbio – ha asserito il primo cittadino -. Da parte sua, il sindaco, dall’insediamento di questa amministrazione ha sempre dato agli uffici un mandato politico amministrativo chiaro riguardo questo progetto: fare quanto è in loro potere, nel rispetto delle normative, perché l’Accademia di Brera possa venire a Saronno».
«Altra espressione che ha funzionato a livello mediatico è che “con il Comune si parla solo per avvocati”». Non c’è nessun contenzioso legale in essere tra il Comune e Saronno Città dei Beni Comuni, ha spiegato Airoldi nel suo intervento, ma che «in più di un’occasione l’amministratore delegato di Saronno Città dei Beni Comuni ha affidato ai suoi consulenti legali di scrivere al Comune di Saronno delle lettere, perché lui si aspettava che determinati fatti accadessero in determinati tempi e questi fatti o non sono accaduti o sono accaduti in tempi diversi rispetto ai tempi che si aspettava lui. Su questa cosa si è sentito parte lesa».
Se Gorla ha definito difficoltoso il dialogo con il Comune, il sindaco Airoldi ha confermato dal canto suo questa problematica, portando alcuni esempi. Dal suo insediamento, ha spiegato Airoldi, il primo documento presentato in Comune (la cosiddetta manifestazione di interesse) risale al 31 dicembre 2021, «è stato protocollato il 3 gennaio 2022. Nei giorni successivi ho proposto all’amministratore unico di attivare un tavolo tecnico che potesse approfondire il contenuto di questo documento. Purtroppo l’amministratore unico ha accettato di far partire questo tavolo tecnico a giugno, ma noi lo avevamo chiesto a gennaio».
La scorsa estate poi le prime riunioni del tavolo tecnico, con i vari stakeholder coinvolti nel procedimento. Airoldi ha spiegato che durante una delle prime riunioni è stata esaminata la bozza di convenzione proposta da Saronno Città dei Beni Comuni, alla quale sono state apportate delle modifiche di comune accordo; da lì il compito affidato alla parte privata di ripresentare in Comune una versione aggiornata del documento, con le modifiche apportate insieme. «Da giugno ad oggi questa convenzione non è ancora tornata. Questo è il motivo per il quale il sindaco non ha potuto portare in Consiglio comunale la convenzione stessa, perché non c’è».
Rispedite al mittente anche le accuse delle “condizioni prevaricanti” che il Comune avrebbe imposto in merito all’inizio delle bonifiche, con il campo prova. «Se sono ritenute prevaricanti le condizioni richieste da Regione Lombardia non ci posso fare nulla. Siamo in Regione Lombardia e se vogliamo bonificare un’area dobbiamo necessariamente seguire la normativa vigente in Regione» ha dichiarato Airoldi.
Il sindaco ha lanciato quindi la palla all’amministratore unico di Saronno – Città dei Beni Comuni, «è lui che deve superare una perplessità dimostrata», non solo, «in diverse occasioni in questo anno e mezzo, ho ricordato all’amministratore unico che per qualsiasi necessità il numero del sindaco era noto. Non ho mai ricevuto nessuna telefonata. Le sue osservazioni di qualche giorno fa mi hanno lasciato un po’ sorpreso».
C’è da capire ora come evolverà il progetto di recupero dell’ex area industriale da 120 mila metri quadrati presente alle spalle della stazione di Saronno. Il dato di fatto è un rapporto teso e problematico tra l’amministrazione comunale e la proprietà dell’area: da qui l’annunciata volontà dell’investitore di “sospendere tutti gli investimenti” e la successiva replica dell’amministrazione comunale che ha rispedito al mittente tutte le accuse.
Rimane quindi un tema bollente quello della rigenerazione urbana a Saronno. Lo scorso 19 settembre si è dimesso l’assessore alla Rigenerazione Urbana Alessandro Merlotti, per divergenze interne alla maggioranza. Ad oggi si attende ancora la nomina del nuovo assessore, che tra le mani si troverà a dover gestire un tema, quello della rigenerazione urbana, tutt’altro che semplice. «Stiamo lavorando – ha risposto in merito alla scelta del nuovo assessore il sindaco Airoldi -. Anche nelle volte precedenti non ci abbiamo impiegato poco, l’importante è fare una scelta che sia coerente con il programma di questa amministrazione. Tengo a ricordare che in questo momento l’amministrazione non è senza l’assessore alla rigenerazione urbana, perché la delega ora è in capo al sindaco».
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