La giunta di Gazzada Schianno:”Nessuna offesa ai morti di tutte le guerre, solo un modo per tenere vivo il dibattito”
L'amministrazione comunale replica alle accuse dell'opposizione per la scritta "morti invano" apposta sulle corone deposte sotto i monumenti ai caduti
Troppa polemica sulla scritta “morti invano” scelta dall’amministrazione di Gazzada Schianno per le due corone deposte ai piedi dei monumenti ai Caduti il 4 novembre scorso. Così la giunta ha deciso di mettere un punto alla vicenda.
Prima il consigliere d’opposizione Francesco Bosco che ha definita irrispettosa la scelta “alternativa” di Trevisan, poi il gruppo Lega e Indipendenti che ha chiesto, con un’interrogazione, le scuse ufficiali della giunta che oggi risponde però con una nota ufficiale.
“Sul presupposto, certamente condiviso, che non esistono guerre giuste e che nessuna vittima può essere giustificata, durante le celebrazioni del 4 novembre scorso, oltre a ricordare e ringraziare l’operato delle Forze Armate, si è rivolto un sentito pensiero alle vittime della guerra di Indipendenza di allora, al contempo volendo dare un monito pro futuro e, soprattutto, per quanto sta accadendo in questi mesi in cui il conflitto bellico è tornato ad accendersi in Europa – si legge in una nota – Mai come in questi giorni si sente il bisogno di pace, perché le vite perse lo sono per sempre. Nessuna ragione può giustificare milioni di morti (nella sola Italia, tra militari e civili si calcolano circa 1.200.000 deceduti nella I Guerra Mondiale) e se oggi, dopo tante vittime che ogni anno, in più occasioni e ricorrenze, ci troviamo a ricordare, ancora viviamo scenari di guerra è segno che non abbiamo imparato niente dai nostri errori, che i nostri morti non ci hanno insegnato nulla, perché non abbiamo voluto cogliere il loro messaggio di monito”.
“Queste le ragioni di una scelta che vuole spingere ad una riflessione e ad un confronto sui temi della pace, e il fermento che ne è derivato è significativo del successo della scelta comunicativa: perché una data simbolo non sia un momento isolato, ma perché possa essere occasione di raccoglimento e di confronto sentiti ed attualizzati – continua la nota firmata dall’amministrazione di Paolo Trevisan – . La storia dovrebbe essere maestra di vita.
Nessuna offesa si è intesa rivolgere alla memoria dei defunti di guerra, nessun intento sminuente, anzi semmai rivitalizzante un dialogo che possa essere promotore di pace, perché l’unico modo di dare senso ai morti di guerra è ripudiarla, come ci indica la nostra Costituzione. Solo la Pace sarà il vero riguardo per le vittime di guerra, di tutte le guerre.
Con l’auspicio di aver definitivamente chiarito ogni dubbio riguardo alle intenzioni di questa Amministrazione che non rinnega la scelta e rinnova la richiesta e la preghiera di Pace”.
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