La marcia trionfale di Elena Ferrari, Cleopatra per “Parola di Donna 2022”

Lo spettacolo nella cornice di Palazzo Estense nella serata di venerdì 4 novembre ha visto in scena

Parola di Donna 2022

Le note della marcia trionfale dell’Aida di Verdi hanno accompagnato simbolicamente tutto lo spettacolo “Cleopatra, Cesare e Antonio”, di e con Elena Ferrari, al Salone Estense ieri sera venerdì 4 novembre, penultimo appuntamento della rassegna “Parola di Donna 2022”, a preannunciare gli applausi interminabili del pubblico alla fine. Note incalzanti e ritmate nei momenti felici, dilatate e trascinate in quelli bui del racconto di momenti topici della vita della celebre regina egizia, rievocata in modo inusuale attraverso lo sguardo ironico – ma riverente e amorevole – della sua amica e ancella Carmiana, dall’infanzia ai successi regali, agli amori travolgenti, alla drammatica caduta suicidaria dell’aspide in seno.

“One woman show”: in scena e nella storia di donna che vi viene raccontata. Mai come d’una vittima sacrificale predestinata della crudeltà maschile e imperialistica dei Romani, sempre nei tratti volitivi, forti e determinati, sino al capriccio folle e grandioso: Cleopatra splende nello spettacolo come una donna superiore, per cultura e sensibilità, rispetto agli uomini di potere che la circondavano e che incontrava, dalla famiglia regale greco-egizia dei Tolomei ai condottieri romani costruttori dell’Impero. Ribelle verso un destino di seconda fila e rabbiosamente vocata al protagonismo dell’intelligenza, dello charme, della visione, delle passioni ardenti. Indomabile interprete dell’Ellenismo di fronte ai rozzi Romani, incarnava il faro culturale di Alessandria d’Egitto contro la prepotente e zotica superbia di Roma.

Una “luce” sintetizzata e trasmessa con un racconto divertente e drammatico, fedele alla correttezza filologica nel susseguirsi degli avvenimenti storici, eppure capace di virarli nel grottesco quando voce e gesti dell’ancella Carmiana descrivono icasticamente ambienti e relazioni, con scenografia e costumi minimali (una sedia dorata a tre punte, una rossa sciarpa trasparente che si fa peplo e sipario e bandiera, bagagli frettolosi tramutati in divani), a sbeffeggiare violenze e misfatti del potere. Così gli “augusti” romani sono resi come volgari “romanacci”, il latino è una fastidiosa triviale lingua per buzzurri, Cesare un ingombrante egocentrico vecchio tiranno, Marco Antonio un presuntuoso soldatino e prestante bellimbusto. Ma quanto è Cleopatra stessa a parlare nel ricordo che ne fa la sua ancella, il comico trasfigura in drammatico e Cesare e Antonio diventano soggetti e oggetti d’amore: Cleopatra non è l’opportunista manipolatrice e mangiatrice di uomini, cospiratrice affamata di potere, “prostituta regale”, “mostro fatale” che la propaganda senatoria romana s’è inventata per legittimare la propria feroce prepotenza. Cleopatra è una donna innamorata di due uomini potenti ma sposati con donne romane che non lasceranno mai, che s’è illusa di poter essere la prima nei loro cuori sol perché infinitamente più ricca di qualità e parimenti generatrice di loro figli, ma sempre tradita e relegata ad amante di lusso perché straniera, perché dotata di grande personalità, perché capace di primeggiare e comandare come gli uomini. Così la storia personale trascende nella Grande Storia. Così alla fine, raccontando di Cleopatra che va a darsi morte e lasciarsi morire, Carmiana si allontana e tutto si fa buio, a morire anch’essa per l’ultima compagnia alla sua signora, fuori dalla scena, fuori dalla vita. Con la suggestione di una protagonista del passato che scintilla per donne e uomini di oggi. Con l’interpretazione strepitosa di un’Elena Ferrari che del maestro Strehler richiama la levità e semplicità di rendere tanto con poco, valorizzando una rassegna che, analogamente, ha inteso proporre alla città un programma denso d’eventi di qualità pur nella penuria di mezzi. L’ha riconosciuto l’attrice nel ringraziare per gli applausi incessanti del pubblico, plaudendo a sua volta alle organizzatrici. E così i commenti del pubblico a fine spettacolo, forse il più spiccatamente teatrale di “Parola di Donna 2022”.

Per finire in bellezza, a brevissimo termine: domenica 6 novembre alle 17.00, sempre presso il Salone Estense, si svolgerà l’incontro INGRESSO LIBERO con Gabriella Nobile e Kossi KomlaEbri di presentazione del libro”Coprimi le spalle”, che la stessa Nobile, fondatrice dell’associazione “Mamme per la pelle” e madre di due figli adottati di origine africana, ha scritto per la casa editrice Chiarelettere, di imminente uscita. Ne discuterà con lo scrittore Kossi KomlaEbri, medico togolese naturalizzato italiano, autore di “Imbarazzismi” e tra i primi scrittori di letteratura italiana della migrazione. Il giornalista de “La Prealpina” Diego Pisati modererà l’incontro.

E’ prevista la partecipazione degli alunni frequentanti il servizio NAI-Nuovi Arrivati in Italia del Comune di Varese, come di associazioni impegnate sul fronte dell’inclusione e dell’integrazione di tutti i cittadini. A seguire è previsto un momento conviviale con aperitivo offerto da prodotti locali.

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Pubblicato il 05 Novembre 2022
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