Contro le alluvioni del fiume Tresa partiti i lavori per la realizzazione delle “rampe dinamiche”
Sono iniziati, a partire da fine ottobre, i lavori per la realizzazione delle rampe dinamiche sul Tresa che hanno l’obiettivo di contrastare l’erosione e l’abbassamento del greto del fiume e di stabilizzare il piede della frana riducendone il rischio di movimentazione
Nell’ambito del progetto italo-svizzero INTERREG “A cavallo del Fiume Tresa: prevenzione e gestione comune delle emergenze” sono iniziati, a partire da fine ottobre, i lavori per la realizzazione delle rampe dinamiche sul Fiume Tresa. L’attività è affidata all’impresa Civelli Costruzioni Srl con la direzione lavori di Nord Milano Consult che ha curato il progetto esecutivo.
La prima fase, che durerà circa un mese, consiste nella realizzazione della rampa di accesso al fiume sul versante italiano, all’altezza del Km 13 della strada statale SS 344dir Ponte Tresa – Luino. La rampa di accesso partirà dall’area golenale e verrà prolungata come pista di cantiere. La sua funzione sarà la discesa dei mezzi per la movimentazione del materiale di lavorazione e dei bilici per il trasporto dei massi previsti per le rampe dinamiche che sono realizzate esclusivamente con pietrame e materiali naturali. Questi interventi hanno l’obiettivo di contrastare l’erosione e l’abbassamento del greto del fiume e di stabilizzare il piede della frana riducendone il rischio di movimentazione, è inoltre prevista la realizzazione di due scogliere in massi per la difesa spondale, che hanno l’obiettivo di mettere in sicurezza le arginature esistenti.
Per la realizzazione dei lavori, diversamente da quanto preventivato inizialmente, dove era previsto un accesso al fiume dal lato italiano per le lavorazioni in capo ad AIPo ed un accesso dal lato svizzero per le lavorazioni in capo ad UCA (Ufficio dei Corsi d’Acqua del Cantone Ticino), è stato stabilito che entrambi i cantieri utilizzeranno un unico accesso dal lato italiano.
Per consentire la realizzazione della rampa di accesso e della pista di cantiere verrà effettuato lo sfalcio della vegetazione nell’area golenale con particolare attenzione alle piante neofite invasive, sia come modalità di prelievo che come smaltimento, per evitare che si possano diffondere in modo indiscriminato, queste lavorazioni saranno eseguite alla ditta subappaltatrice Provini e coordinate da EcoControl.
La rampa di accesso e la pista di cantiere avranno una lunghezza di circa 310 metri e saranno opere permanenti, per ogni eventuale esigenza futura di accesso all’alveo del fiume. A fine lavori l’area verrà ripiantumata e rimessa a verde. Il termine previsto per lavorazioni da parte di AIPo è fine febbraio 2023 e successivamente verranno eseguite le lavorazioni da parte di UCA, per la durata di altri 3 mesi.
Il progetto prevede anche la riattivazione di un braccio secondario del fiume sul versante italiano, lo scavo consentirà il prelievo di una parte di materiale necessario alle lavorazioni in alveo, a lavori finiti il braccio secondario potrà facilitare un maggiore deflusso delle acque in caso di piena.
Le fasi di lavoro
Come passaggio preliminare verrà effettuato il prelievo dei pesci per la loro messa in sicurezza con il metodo della ‘pesca elettrica’, coordinato dalla Ditta Graia. Da fine novembre avranno inizio i lavori per la rampa dinamica realizzata da AIPo. Per consentire i lavori in alveo sarà necessaria una idonea portata acquea la quale verrà gestita in sicurezza controllando il deflusso dallo sbarramento dal lago Ceresio/Lugano situato a monte. Le fasi di lavoro in alveo prevedono la parzializzazione della sezione di deflusso, ovvero, uno sbarramento trasversale del fiume, in modo che l’acqua venga deviata in uno dei due lati mentre l’altro lato resta asciutto e quindi accessibile per i lavori.
Per la rampa AIPo, della lunghezza complessiva di 130 metri inclusi i 45 metri supplementari, saranno realizzate prima le lavorazioni sul versante svizzero, e poi quelle sul versante italiano. Terminata la rampa a cura di AIPo, partiranno le lavorazioni della rampa a cura di UCA situata a monte.
Il Progetto INTERREG “A cavallo del Fiume Tresa: prevenzione e gestione comune delle emergenze”. Breve nota di presentazione
Lo scopo principale del Progetto Interreg ID 489165 Fiume Tresa è la messa in sicurezza del territorio dai pericoli naturali gravitativi e d’inondazione, e comprende diversi tipi di interventi. Un primo intervento è di carattere geologico allo scopo di realizzare un sistema di monitoraggio della frana di Cadegliano-Viconago di competenza di Provincia di Varese e della Comunità Montana del Piambello, che consenta anche la definizione di un protocollo operativo transfrontaliero per la gestione di situazioni di crisi. Un secondo tipo di intervento è di carattere idraulico per la stabilizzazione del fondo dell’alveo nel tratto di fiume in corrispondenza del piede della frana, di competenza di AIPo, Agenzia Interregionale per il Fiume Po e UCA, Ufficio dei Corsi d’Acqua del Cantone Ticino.
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