Lonate Pozzolo alla vigilia del voto sulla variante al Pgt
Domani il consiglio di Lonate Pozzolo voterà la variante al Pgt, vero progetto "simbolo" del cambio di passo che l'amministrazione Rosa ha voluto dare al paese nel nome del rispetto della legalità
Il consiglio comunale di Lonate Pozzolo voterà domani, mercoledì 30 novembre, la variante al Pgt: si tratta di un momento cruciale per l’amministrazione Rosa e l’intera città, visto che in campagna elettorale era stato annunciato come punto di svolta rispetto al passato, in pieno rispetto della legalità.
Le parole chiave di questa variante sono un minore consumo di suolo, recupero dell’esistente e la semplificazione normativa. Settimana scorsa c’è stato il passaggio tecnico in commissione, ma la vera prova sarà il voto del consiglio.
“Meno consumo di suolo e recupero dell’esistente”
Nelle scorse assemblee aperte alla cittadinanza, l’assessore alla partita Paolo Risi, insieme all’avvocato Emanuele Boscolo e all’architetto Viganò, hanno parlato di una soglia comunale di riduzione del consumo di suolo, che per le destinazioni residenziali è stata ridotta del 27,74%, mentre per le altre destinazione del 24.44%.
Gli elementi connotativi di questa variante sono una «disciplina urbanistica incentivale» a fronte dell’innalzamento della qualità («Si vede il processo di trasformazione del territorio non solo come un rapporto controllore e controllato, bensì come un’azione coordinata pubblico privato», commenta l’assessore), l’accorpamento delle destinazioni d’uso in aree funzionali essenziali, un controllo più puntuale del processo realizzativo delle opere di urbanizzazione nei piani attuativi, al fine di evitare mancate attuazioni, e dell’attività edilizia più volto alla prevenzione che alla repressione.
«La variante si pone l’obiettivo di una trasformazione lenta, ma costante e duratura del territorio; del controllo ed elevazione della qualità paesaggistica ed insediativa urbana e territoriale; della tutela degli areali agro-naturali a protezione del suolo inteso quale matrice ambientale e, tramite regole incentivali, della rigenerazione urbana e la riqualificazione edilizia», continua Risi.
Inoltre, seguendo l’ottica della semplificazione, per le destinazioni d’uso, ci sarà una semplificazione ed accorpamento delle destinazioni funzionali in cinque gruppi: residenziale, turistico-ricettiva, produttivo e direzionale, commerciale e rurale. «Ciò porterà ad una semplificazione qualitativa ed alla risoluzione di problematiche puntuali insorte a seguito dell’applicazione delle precedenti norme».
L’assessore Risi è cauto sul considerare questa variante un cambio di passo radicale verso il passato, per lo meno nell’immediato: «Il cambio di passo si vedrà fra dieci anni dall’approvazione, visto che il mercato sotto questo punto di vista non è attivissimo. Sarà una trasformazione lenta ma costante; non si devono fare errori».
«Il piano di prima, del 2013, non era un brutto piano – continua Risi, commentando il vecchio Pgt – ma seguiva un andamento del mercato che era fermo dal 2008 e il 99% non è stato attivato dal punto di vista attuativo».
Le aree interessate
Tra le aree produttive che sono tornate ad agricole, alcune sono state modificate «dopo richiesta dei proprietari», mentre altre si trovavano sui corridoi ecologici.
Nello specifico, si tratta di porzioni di aree tra Ferno e Lonate, alcune sul torrente Arno («dove non ha senso avere aree di trasformazione») e a Sant’Antonino, un’area di circa 164mila metri quadrati «dove dagli anni Ottanta si doveva costruire il centro sportivo. Qui tanti privati hanno chiesto di far tornare l’area ad agricola».
Che aspettative ci sono in merito alla discussione di domani? «Non mi aspetto delle critiche molto costruttive, l’unica critica costruttiva è stata fatta all’assemblea di Sant’Antonino. Le critiche dell’opposizione saranno pretestuose, d’altronde siamo sotto elezioni. Cercheranno di screditarci a fini elettorali».
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