Pistola alla tempia: “Guarda per terra”, in aula le rapine di Cadegliano Viconago
Il racconto al Tribunale di Varese dei testimoni per i colpi al supermercato D+ nel 2020: tutti all’orario di chiusura e a mano armata

«Uno alto e magro, l’altro più basso e con accento straniero: erano vestiti di scuro e ci hanno puntato la pistola addosso». La paura nelle parole di una dipendente di un supermercato di Cadegliano Viconago sono risuonate dinanzi al Collegio di Varese nella mattinata di martedì quando una testimone ha raccontato le fasi della rapina al D+ del paesino in Val Marchirolo durante il processo per rapina a mano armata avvenute nel 2020.
Gli imputati sono tre, due dei quali presenti in aula. Le fasi del colpo sono state ricostruite durante l’esame condotto dal pubblico ministero. «Era verso l’orario di chiusura, attorno alle 19.30 di domenica 2 febbraio (QUI l’articolo di VareseNews). Sono entrati dal retro e hanno puntato le armi a me e ad un collega. Ci hanno fatto sdraiare puntandoci la pistola alla tempia chiedendoci di guardare a terra».
La seconda rapina analizzata è stata quella del 6 giugno 2020 quando una dipendente dello stesso supermercato venne raggiunta all’esterno dell’esercizio sempre con la pistola puntata al petto da un ragazzo appena sceso dalla rampa erbosa vicina alla pista ciclabile con la pistola in pugno.
Stessa richiesta: «Abbassa la testa», poi subito dopo la rapina dell’incasso al collega che stava uscendo dal punto vendite chiuso con i soldi guadagnati nel corso della giornata. «Sono scappati poi in moto in direzione del parco dell’Argentera» ha concluso il testimone riferendosi all’area verde che si incontra allontanandosi dalla Statale che porta verso Ponte Tresa.
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