Reintegrati i sanitari non vaccinati: in provincia di Varese sono 180 tra medici e infermieri
Dal primo novembre, come previsto dalla decisione del Governo, sono riammessi tutti gli operatori che erano stati allontanati perché rifiutavano il vaccino
Sono 180, in provincia di Varese, i medici e gli infermieri che da ieri, 1 novembre, possono rientrare al lavoro.
La decisione del Governo di far decadere, con due mesi di anticipo, la sospensione del personale non vaccinato richiama al lavoro tutti i professionisti delle diverse attività sanitarie ( anche fisioterapisti, ostetriche, operatori socio sanitari, tecnici di laboratorio o di radiologia, farmacisti, biologi, psicologi, ecc).
Lo scorso anno, era stata Ats Insubria ad aprire i dossier di quei lavoratori sanitari che non si erano sottoposti a vaccinazione. Dopo una lunga indagine, per verificare le singole situazioni, aveva individuato 925 posizioni irregolari. Immediatamente oltre 300 avevano regolarizzato la posizione. Da metà dicembre, poi, Ats Insubria aveva affidato ai singoli ordini professionali il controllo degli iscritti, come prevedeva il dispositivo di legge.
A livello provinciale da ieri sono riammessi 148 infermieri mentre sono 32 i medici che hanno ricevuto la comunicazione di reintegro. Non certamente numeri destinati a risolvere i gravi problemi di personale in corsia, indicato tra i motivi che hanno indotto il ministro Schillaci ad accorciare i tempi della sospensione.
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