A Sesto Calende non solo da turisti. “Una città più bella fa vivere tutti meglio”
Patrick Panza e Marco Limbiati tracciano il bilancio di questi anni alla guida della locale associazione commercianti, artigiani e terziario avanzato. "Per il futuro ancora molti progetti"

Sesto Calende vale una visita e non solo in occasione di eventi particolari. Ne sono convinti Patrick Panza e Marco Limbiati, rispettivamente presidente del Gruppo Commercianti, Artigiani e Terziario Avanzato e fiduciario Ascom cittadino. Il comune sul Ticino è un luogo turistico: è infatti tra le località più caratteristiche del Basso Verbano grazie alla sua storia che ha radici fin dai tempi della civiltà dei celti di Golasecca, agli scenari naturalistici, alle spiagge e agli itinerari artistici.
Ma Sesto Calende è anche altro: «Vale la pena venirci anche solo per una passeggiata in centro, per fare un giro tra le vetrine e fermarsi a pranzo o a cena in uno dei locali della nostra città – osserva Limbiati -. Per questo l’attività della nostra associazione (che lunedì 21 si riunirà in assemblea per rinnovare le cariche direttive, ndr) in questi anni è stata orientata a cercare di creare dei pretesti per frequentare la città, che non siano necessariamente legati agli eventi e alle feste».
«Ben vengano concerti, sagre, mercatini e appuntamenti serali – precisa Panza – ma in un’ottica di sviluppo locale abbiamo bisogno anche di altro. Vale a dire di creare occasioni permanenti che invitino a frequentare la città i residenti, i cittadini della zona e poi certamente anche i turisti. Questo ha funzionato molto ad esempio grazie alle installazioni urbane che abbiamo fortemente voluto in questi anni. A Sesto Calende ne sono state realizzate diverse, come quelle con le opere dell’artista Stefano Rossetti, la panchina degli innamorati di San Valentino e gli allestimenti natalizi. A questo aggiungiamo una serie di eventi ben riusciti e di cui non possiamo che essere soddisfatti».
Lo storico Gruppo Commercianti, Artigiani e Terziario Avanzato di Sesto Calende riunisce circa un centinaio di insegne, per lo più racchiuse nel centro storico con un numero importante di bar e ristoranti con un’offerta molto variegata. Sesto è inoltre uno dei centri di riferimento per gli abitanti dei comuni di tutta la zona, compreso i centri limitrofi piemontesi. Eppure, nonostante rimanga un luogo attrattivo, anche questo comune ha dovuto fare i conti con anni tutt’altro che semplici.
«Come direttivo, a fine mandato, possiamo dire di aver raccolto tanti risultati – spiegano i due rappresentanti – e di aver lavorato in rete con le realtà locali e quelle sovracomunali come ad esempio il Distretto del Commercio. Abbiamo un centro attrattivo e vivace, senza spazi commerciali vuoti e abbiamo costruito un ottimo rapporto sia con la Pro Loco, con cui organizziamo molti eventi e con l’amministrazione locale che ha trovato in noi un partner affidabile e credibile. Questo non vuol dire non essere critici, anzi, lo abbiamo dimostrato ad esempio portando la posizione delle attività economiche sullo spostamento del mercato, ma creare i presupposti per costruire valore per la città. Abbiamo poi avuto i nostri momenti neri – concludono Panza e Limbiati – come il periodo del Covid durante il quale abbiamo cercato di reagire proponendo soluzioni, come ad esempio la piattaforma per il delivery, per aiutare gli imprenditori locali a far fronte alla crisi e per il futuro ci piacerebbe poter portare avanti nuovi progetti, che coinvolgano tutta la città e che creino comunità».
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