Il 2022 è l’anno più secco di sempre: “Sulla provincia di Varese è caduta metà della pioggia”
Novembre chiude l'anno meteorologico con la metà della pioggia rispetto alla media. Il Centro Geofisico Prealpino: "Il 2022 è stato il secondo anno più caldo dopo il '14 quando però ci furono molte precipitazioni"

Non c’è stato nessuno sprint finale, nessuna perturbazione che ha colmato mesi senza pioggia e di grande caldo. Così il 2022 viene archiviato come l’anno più secco di sempre. Il dato emerge dal bollettino con le statistiche meteo del mese di novembre del Centro Geofisico Prealpino che chiude l’anno meteorologico (che inizia il 1 dicembre e termina il 30 novembre, ndr) senza grosse sorprese rispetto al copione a cui abbiamo assistito per tutto l’anno. (nella foto il Po nell’inverno 2022)
«Il mese di novembre – si legge nel bollettino – con temperature di 1.9°C oltre la norma del trentennio di riferimento 1991-2020 e è il secondo più caldo dopo quello del 2014, a pari merito con il 2002». Come qualcuno si ricorderà però «il 2002 che il 2014 erano stati però particolarmente caldi per le forti e miti correnti sciroccali che portarono piogge alluvionali» che nel Varesotto colpirono ad esempio Gallarate e causarono l’esondazione del Lago Maggiore.
«Al contrario – si fa notare – in questo mese di novembre le piogge sono state inferiori alla media (solo il 46%) poiché le perturbazioni si sono rapidamente spostate sull’Italia meridionale, scavalcando le Alpi, invece di spostarsi dall’Iberia sul Golfo Ligure, come avviene frequentemente in novembre».
Così tirando le somme sul Varesotto nel 2022 sono caduti 784 millimetri di pioggia contro una media che ne vorrebbe 1.550. «È dunque ulteriormente aumentato il deficit idrico annuale e l’anno meteorologico 2022 si conferma come il più secco di sempre con solo metà della pioggia media. Il record precedente risaliva al 2005 con 968 mm».
Si va così a realizzare l‘incubo di chi si occupa della gestione della risorsa idrica in vista della prossima stagione estiva che parte con questa gigantesca zavorra e con un inverno che sta arrivando molto lentamente. Nell’ultimo bollettino di Arpa sulla disponibilità delle risorse idriche – che non calcola ancora le nevicate di questo weekend – si fotografa come le riserve idriche sono oltre il 60% in meno di quello che dovrebbero essere. Una situazione in cui preoccupa l’assenza di neve: la quantità di neve che già oggi dovrebbe esserci sulle montagne equivale sostanzialmente all’acqua che troviamo tra lago e invasi alpini.
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