Aumentano le iscrizioni alla scuola Ponti: 4 classi spostate a Maddalena
Le classi dell'istituto gallaratese sono state temporaneamente spostate a Maddalena, frazione di Somma Lombardo, nell’ex scuola primaria Casolo Ginelli per quest'anno. Il piano è ampliare la struttura di via 25 aprile
A seguito dell’incremento delle iscrizioni dell’anno scolastico 2022-2023 all’istituto Ponti di Gallarate e dopo le fasi di interlocuzione tra il Comune, la Provincia di Varese e il dirigente Olivari, è stata redatta una convenzione per cedere in uso gratuito l’immobile di via Giovanni XXIII, 4 (nella frazione di Maddalena) da adibire come distaccamento dell’Isis Ponti presente in via 25 aprile.
Questo è quanto è stato presentato dall’assessora alla Cultura e istruzione Donata Valenti, nel corso del consiglio comunale di Somma Lombardo, mercoledì 30 marzo: da qui è stata stipulata «la concessione – sempre per quest’anno scolastico – di 4 aule dell’immobile di via 25 aprile al Cpa di Gallarate per l’istruzione adulti e la gestione delle attività didattiche» e che è stata votata in consiglio.
Una scommessa vinta
Le classi sono state spostate nella frazione a inizio ottobre e sono servite da un servizio autobus, ma non bisogna dimenticare che a Somma, da diversi anni, c’è la sede dell’indirizzo di agraria, il primo della provincia.
La soluzione è temporanea, in quanto la convenzione ha durata di un anno: gli studenti dell’istituto gallaratese frequenteranno l’ex scuola primaria Casolo Ginelli, in via Giovanni XXIII, dove fino a ottobre si tenevano i corsi serali del Cpia di Gallarate (Corso provinciale per l’istruzione degli adulti, ndr) e i corsi di italiano per stranieri.
Pertanto, c’è stato un secondo trasferimento che riguarda questi corsi, che hanno trovato sede alle Ponti.
“Lustro del territorio”
«Si è cercato di favorire lo spostamento del Cpa, perchè organizzare attività in luoghi facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici consentirà di poter aumentare il tipo di corsi. A volte, avere due difficoltà può generare soluzioni creative», è intervenuto il primo cittadino, Stefano Bellaria, «stiamo affrontando un altro tema insieme alla Provincia e all’istituto: guardare in prospettiva, riuscire ad ampliare fisicamente la scuola di via 25 aprile, perché secondo le proiezioni dei prossimi anni sembra un trend stabile. Sembra anche che i ragazzi, una volta frequentata quella scuola, abbiano ottime prospettive lavorative. Quest’anno cerchiamo di tamponare la situazione, il che consentirà di avere un po’ di ragazzi in giro per Maddalena – che male non fa. La convenzione al momento è per un anno, l’anno prossimo cercheremo di capire quali saranno i veri costi di gestione per poterli suddividere; l’obiettivo finale è ampliare la scuola di via 25 aprile e dare stabilità a Maddalena».
La convenzione ha trovato d’accordo parte dell’opposizione, a partire da Manuela Scidurlo: «Condivido la scelta di andare incontro a un’esigenza di lustro nel nostro territorio, ma soprattutto ha un compito importante: formare la classe dirigente del futuro».
Favorevole anche il gruppo Lega, così ha affermato Alberto Barcaro: «Grazie a chi ha lavorato per cercare questa soluzione». Il consigliere del Carroccio ha poi posto l’attenzione sul calo demografico: «La curva della crescita al momento è stabile per gli istituti scolastici superiori, ma per tutti gli altri è in calo. È un’analisi che le amministrazioni pubbliche devono fare. Dire che si vorrebbe ampliare è una richiesta, una necessità del futuro, ma oggi purtroppo non si può fare perché ci sono dei vincoli insormontabili. Vera anche un’altra analisi: se io ho una struttura scolastica che può contenere con i locali 1000 alunni e gli iscritti sono 1500, faccio un’analisi differente. Se si ingrandisce la famiglia, si ingrandisce la casa. Magari anche questa visione andrebbe approfondita meglio sempre nell’ottica della curva della crescita. Ben venga lo spostamento per il mantenimento delle didattiche sia del Cpia sia del percorso ambiente-territorio dell’agrario, ma magari facendo delle analisi con l’isis Ponti, magari per spostare dei percorsi a Somma e spostare l’agrario in un ambiente che ha meno difficoltà».
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